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Intervento di Franco Santellocco

Franco Santellocco risponde al Direttore del "Corriere di Tunisi" 


Nell’intervista di questi giorni rilasciata ad "Inform" il direttore del "Corriere di Tunisi", Elia Finzi, a puntuali domande risponde di non capire, di non essere al corrente dei perché, si pone inquietanti interrogativi su situazioni nebulose e quant’altro chiamando ripetutamente in causa Santellocco per saperne di più.

Per saperne di più circa l’allora chiusura del Comites di Tunisi e l’uscita della Tunisia dalla Tabella CGIE.

In effetti ebbi modo di spiegare con grande anticipo all’allora Presidente Comites (Roma, dicembre 2003) che la "non elettività" del Comites di Tunisi non avrebbe costituito un problema giacché avrebbe tranquillamente potuto (in via sostitutiva) "agevolare" la creazione di uno "di nomina" (o prefettizio nella terminologia Finzi).

Suggerivo, nel contesto, il corretto percorso e cioè di favorire la tenuta di apposite riunioni delle varie associazioni registrate presso la locale nostra Cancelleria Consolare, con lo scopo di individuare le singole disponibilità, coordinandone lui in seguito una sintesi tale da sottoporre alla locale rappresentanza diplomatico-consolare elenco di almeno 12 nominativi per la necessaria valutazione e successiva decretazione.

E’ peraltro inutile richiamare le numerose telefonate fatte sia a Finzi, in quel periodo, che ad esponenti del suo direttivo per concretizzare il giusto programma.

In via esaustiva riporto solo la mia lettera del 15 gennaio 2004 inviata al Comites di Tunisi (riscontrando loro corrispondenza) ribadente i concetti già anticipati a Finzi :


Confermo la ricezione da parte mia della Tua lettera dell’11/01 u.s. ed allegato Verbale dell’Esecutivo dell’8/01 richiamante la lettera dell’Ambasciata d’Italia a Tunisi del 30.12.2003.

Proprio partendo da quest’ultima (in quanto direttamente richiamantesi alle "Norme relative alla disciplina dei Comitati degli Italiani all’Estero") e tenuto conto che i ns. connazionali residenti nella Circoscrizione Consolare di Tunisi sono inferiori alle 3 mila unità, l’inciso "Codesto Ufficio NON (ripetesi NON) dovrà pertanto procedere al rinnovo/istituzione di tale Comitato" è da intendersi ostativo al "rinnovo" con procedimento ELETTIVO.

Dunque a Tunisi non ci saranno le elezioni, come in passata circostanza.

Fin qui siamo nell’ambito della "direttiva centrale" del MAE.

La istituzione di un COMITES locale (ad esempio Tunisi) resta di pertinenza valutativa/emanativa della locale Ambasciata/Consolato che procede, se ricorrente il caso, con proprio doppio Decreto, l’uno Istitutivo e l’altro di nomina dei Componenti.

La valutazione circa l’esigenza di avere un COMITES a Tunisi non può, a mio avviso, che riferirsi alla volontà espressa dalle singole associazioni, ciascuna sentita la propria base, che avranno altresì cura di segnalare le disponibilità nominative.

Da parte mia, quale Consigliere CGIE di Area, non posso che confermare la vivacità e la attiva partecipazione alle tematiche connesse al vivere "fuori dai confini Nazionali" della ns. collettività in Tunisia che pure ha espresso "esperti" che hanno positivamente con me collaborato in occasione di Convegni ed incontri Continentali.

Resto peraltro a totale disposizione per ogni ulteriore chiarimento utile o mio intervento diretto ai fini "COMITES".

Ringrazio per l’invito : purtroppo gli attuali impegni non rendono possibile una mia presenza ai Vs. lavori del 27/01, mentre mantengo la promessa partecipativa per un INTERCOMITES da realizzare nel medio periodo.

Un particolare saluto al Presidente Finzi che ho rivisto in piena forma a Roma (dicembre 2003).


Per il resto, l’affetto che ho per Finzi, mi porta ad evitare toni polemici: tutti, ma veramente tutti sanno quanto io mi batta in ogni sede per l’Africa e non per uno specifico Paese, se non per specifici problemi riguardanti la nostra Comunità locale.

Tutti sanno (basta leggere i miei interventi al CGIE o sulla stampa) come io mi sia sempre battuto per ottenere maggiore rappresentatività nel CGIE per l’Africa di mia competenza, per ora materializzata (in attesa di organica revisione della Legge istitutiva) attraverso apprezzate testimonianze di esperti (molti anche della Tunisia) in molte occasioni (convegni ed altro).

Non avendo Comites, la Tunisia non è stata ricompresa fra i Paesi elettori per il rinnovo del CGIE ma questo non toglie che, volendo, la Tunisia possa far sentire la sua voce in seno al CGIE attraverso il Consigliere d’Area, così come in futuro possa esprimere propri "esperti" su proposta del Consigliere CGIE d’Area, purché tale sia la volontà della Comunità italiana in Tunisia.

L’amico Finzi bene sa come il mio impegno a favore dell’italianità nel mondo sia ampio ed attento, anche per responsabilità che a me fanno capo in seno ad altre realtà associative (sia in Italia, a livello nazionale, che all’estero).

Ne discende che la Tunisia "non è una spina nel piede": al contrario vi sono tanti amici (compreso il buon Elia) per i quali resto ad assoluta disposizione per un costruttivo organico dialogo.

Nel solo esclusivo interesse di tutta la nostra Comunità residente.