Fra due settimane saranno eletti i nuovi componenti del
CGIE: è la conclusione di un percorso che, dopo il necessario confronto
delle idee, dovrà essere capace di condurre il mondo della emigrazione al
dialogo, evidenziando aspettative e bisogni, ed attraverso una analisi
seria e serena delle diverse situazioni ad una sintesi realistica di
soluzioni fattibili e concrete.
Si registrano alcune situazioni di disagio, tuttavia al momento esse
appaiono focalizzate a situazioni particolari che non coinvolgono
l’insieme del mondo della emigrazione: sembra dunque che, nella
circostanza, la macchina organizzativa messa in campo dalla Direzione
generale per la emigrazione del MAE sia adeguata alla esigenza e che i
richiami alla Legge istitutiva da parte della segreteria tecnica del CGIE
abbiano consentito di mettere a punto procedure e comportamenti.
L’attenzione può, quindi, essere rivolta al futuro ed ai problemi che
dovranno essere affrontati e risolti, anche alla luce del fatto che, in un
orizzonte non troppo lontano, appaiono le elezioni legislative.
Non dovrà mancare una attenta analisi della partecipazione al voto per le
elezioni dei Comites, individuare le ragioni che hanno tenuto lontana
dalle urne una percentuale che, in termini generali, supera il 60%, in
elezioni avvenute per corrispondenza e cioè senza doversi spostare dal
proprio domicilio, valutare quanto abbia inciso in questo assenteismo
scarsa visibilità o ridotto prestigio dei Comites precedenti, quali
azioni debbano essere adottate per convincere le collettività a
partecipare e per coinvolgerle sui temi delle vicende politiche italiane
ed, in particolare, sulle tematiche della emigrazione in discussione nelle
diverse istanze rappresentative delle comunità stesse, attraverso una
attenta e mirata campagna di informazione.
Si dovranno individuare le possibili forme di miglioramento, innanzitutto
sul piano tecnico, di un processo democratico che assume sempre più
un’importanza fondamentale, per migliorare il raccordo Consolati -
Comuni al fine di ricercare la più ampia convergenza tra le Anagrafi
Consolari e l’AIRE e raggiungere l’elettore, per fornirgli una
indicazione completa sulle modalità del voto e pervenire alla messa a
punto di procedure per l’assemblaggio delle schede elettorali atte a
ridurre la possibilità di errori invalidanti il voto e ad annullare ogni
rischio di frode.
A questi azioni che si potrebbero definire tecniche, ma che sono di
basilare importanza per ottenere una ampia partecipazione ad un voto che
sia libero, segreto e personale, va associata la ricerca di quelle
soluzioni di natura politica atte a potenziare il ruolo dinamico del CGIE
in un universo della emigrazione in continua evoluzione, per consentirgli
di assicurare, con una visione nazionale, il collegamento delle comunità
alle istituzione regionali, per porre le basi di una collaborazione
fattiva, concreta, efficace con le rappresentanze parlamentari della
Circoscrizione estero.
Limitarsi alla sola ricerca di soluzioni adeguate a questi pochi problemi
richiede capacità di sintesi, unità di intenti ed aperta volontà di
dialogo, con un unico comune determinatore: l’interesse delle comunità
italiane all’estero.
L’augurio che viene formulato al CGIE di prossima formazione è che esso
sappia affrontare un cammino difficile ed irto di ostacoli con
determinazione, attento agli interessi ed alle aspettative di quei
connazionali che rappresenta, con spirito di indipendenza ed autonomia.
Tutto questo può avere una prospettiva di successo laddove si metta mano
con decisione, competenza e serietà alla riforma della Legge Istitutiva
del CGIE con una chiara visione, organica, del suo stesso ruolo.
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