Con doppio Decreto del Console Generale Alberto
Ceccarelli, l’uno istitutivo e l’altro di nomina dei singoli
componenti, si conferma la validità operativa del Comites-Casablanca.
Con la prima riunione del 24 Aprile si è avuta l’elezione,
all’unanimità, del Presidente: Francesco Quirico, già Presidente
(dimissionario) del Comitato Assistenza Italiano di Casablanca.
Questo il quadro completo : Francesco Quirico Presidente, Marina Sganga
Segretario, Tiziana Barone Tesoriere, Giuliano Baldezzi Consigliere, Bruno
De Mori Consigliere, Nisso Gabai, Consigliere, Salvatore Le Boffe,
Consigliere, Dario Rosalia Consigliere.
I problemi sul tappeto :
1. ratifica da parte del nostro Ministero del Tesoro della convenzione tra
Italia e Marocco in tema di sicurezza sociale (INPSS e CNSS : cumulo dei
periodi lavorativi in entrambi i paesi;
2. fornire risposte concrete ai connazionali in tema di pensioni,
contribuzioni e fornire l’assistenza per la soluzione delle diverse
singole problematiche, anche mediante collegamento permanente telematico
con l’INPS;
3. potenziamento della struttura scolastica, che consenta la ormai
necessaria ed indispensabile espansione dell’attuale Scuola Privata
italiana di Casablanca, investita da una costante e concreta richiesta
d’iscrizioni che pervengono sia localmente che da parte di famiglie
marocchine che rientrano dall’Italia;
4. promuovere le necessarie ristrutturazioni e l’eventuale ampliamento
dell’immobile demaniale di Cristo Re, sede dell’omonima Chiesa e
dell’Ospizio del COASIT, che ha superato il 50mo anno dalla costruzione
e necessita di modernizzazione;
5. facilitare le attività culturali, sportive e sociali, migliorando le
strutture attualmente esistenti (Teatro Italia e Circolo degli Italiani);
6. assicurare con le forze del volontariato in seno al Comites, un’ampia
collaborazione al Consolato Generale, al fine di mantenere aggiornato
l’anagrafe consolare al meglio;
7. promuovere iniziative concrete ed efficaci al fine di risolvere le
problematiche delle varie associazioni operanti sul territorio.
Particolarmente critica appare la situazione dell’Associazione Culturale
Italiana ‘Dante Alighieri’, che svolge con efficienza la propria opera
di diffusione di lingua e cultura italiana, a tutto vantaggio
dell’immagine dell’Italia in Marocco;
8. prolungare a 5 anni la durata della Carta di Identificazione Nazionale
rilasciata ai cittadini italiani, al pari di quella concessa ai marocchini
in Italia;
9. promuovere la salvaguardia del patrimonio culturale italiano, quali il
Palazzo delle Istituzioni, il Consolato di Tangeri e la Scuola di Roche
Noire di Casablanca.
Giova qui ampliare il punto 1) con una recente riflessione di Giulio
Frascatani, esponente di spicco del locale Associazionismo
“E’ ben nota la difficile condizione dei lavoratori italiani residenti
AIRE Marocco, nazione con la quale l’Italia non ha ancora ratificato la
convenzione bilaterale in tema di sicurezza sociale, firmata il
18.02.1994.
La mancanza di tale convenzione rende impossibile la cosiddetta
“totalizzazione” dei periodi contributivi effettuati nei due Stati,
cioè la possibilità di sommare, ai fini del diritto, detti periodi per
l’ottenimento delle prestazioni previdenziali.
La convenzione, a quanto ci risulta, è da 9 anni stata definita dalle
amministrazioni dei due Paesi, ma al momento di entrare nella fase
politico-istituzionale della ratifica parlamentare, per quanto riguarda
l’Italia, è stato ancora una volta bloccato l’iter procedurale.
L’Italia, da quando i flussi migratori in entrata hanno sopravanzato
quelli in uscita, sta rendendo impraticabili i diritti socio-previdenziali
dei lavoratori migranti.
Da 9 anni siamo impegnati per sensibilizzare le Istituzioni e far
rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla stipula definitiva della
convenzione Italia/Marocco, affinché questa situazione non vada a gravare
unicamente sulle spalle dei lavoratori italiani.
Rinnoviamo ancora una volta il disagio di chi, come noi, avendo lavorato
per tutta una vita, ritiene che il diritto alla libera circolazione debba
poter essere “praticato” concretamente e non solo a parole.
Abbiamo creato ricchezza ed occupazione all’Italia con svariati miliardi
di lire di importazioni di prodotti “made in Italy”.
Operiamo in una Regione che presenta situazioni di particolari difficoltà,
a stretto contatto con popolazioni e realtà diverse.
Il processo di internazionalizzazione non può prescindere
dall’attenzione sociale ai contesti in cui questa espansione avviene,
pertanto contiamo su un Vostro costante impegno a creare un’Italia più
giusta ed attenta ai diritti dei cittadini italiani, ovunque essi si
trovino a svolgere la loro attività, pertanto in relazione alle evidenti
difficoltà di arrivare ad un accordo di reciprocità con il Marocco, Vi
proponiamo di consentirci la “Totalizzazione Virtuale” dei contributi
dei due Paesi, ai soli fini del raggiungimento del diritto alla pensione,
e ciascun Paese liquiderebbe le pensioni di competenza in base ai soli
contributi in esso accreditati.
Il pro-rata di pensione corrisponderebbe alla sola durata dei periodi di
assicurazione compiuti in Italia.”
E’ questa una amara e triste riflessione sulla reale attenzione che le
Istituzioni Centrali pongono verso le sollecitazioni riguardanti gli
italiani all’estero.
Siamo certi che il Presidente della pertinente Commissione Tematica del
CGIE, Dino Nardi (brillante affermazione personale nelle recenti elezioni
COMITES : rallegramenti vivissimi) che avocò giustamente a sé questo
problema fin dallo scorso anno (Casablanca : lavori della Continentale
Europa-Nord Africa) non mancherà di dare esauriente aggiornamento.
27 aprile 2004
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