Anche il Comites di Addis Abeba vede premiato il proprio costante impegno, la sua costante attenzione alle problematiche connesse alla presenza della Comunità italiana in Etiopia, attento alle “nuove presenze”, senza peraltro dimenticare le fasce più deboli.
Nuovamente chiamato alla Presidenza Gianfranco Molinari; questi i componenti con le rispettive funzioni :
Gianfranco Molinari : Presidente;
Adalberto Frezza: vice presidente/ tesoriere;
Umberto Croce: referente del rappresentante presso il CGIE;
Paola Rao: referente per le scuole;
Sonia Pasqua: referente delle camere di commercio;
Sandra Mini: referente del Circolo italiano ed altre associazioni locali;
Tino Dusi: portavoce presso la comunità religiosa.
Questo il “quadro paese” aggiornato :
1) IMPRENDITORIA
Gli operatori italiani residenti, di seconda o terza generazione, impegnati in attività di piccole e medie imprese di diritto etiope, gestite da italiani, sono circa 200 ed operano nei settori: commercio, edile, officine meccaniche, elettromeccaniche, metalmeccaniche, calzature, pelletteria, industria batterie, tipografie, agenzie viaggi, falegnamerie, ristorazioni, materie plastiche, agricoltura ed allevamento e nel settore turistico.
Circa i “grandi gruppi”, va segnalato il recente abbandono di AGIP ed ALITALIA.
Sebbene le relazioni storiche e commerciali tra i due paesi abbiano radici lontane, lo stato degli investimenti diretti italiani in Etiopia non è ancora soddisfacente.
Vari contatti sono stati intrapresi (Camera di Commercio di Torino) e accordi d’intesa raggiunti (Camera di Commercio di Milano) con gli enti locali interessati (in particolare, la Camera di Commercio di Addis Abeba).
Restano comunque alcuni problemi che, in concreto, ostacolano l’iniziativa degli imprenditori, sebbene il Governo locale si stia impegnando in uno sforzo di graduale liberalizzazione dell’economia, testimoniato dall’approvazione, l’anno scorso, di una nuova legge sugli investimenti esteri e, quest’anno, dei relativi regolamenti attuativi. È auspicabile che il nuovo quadro normativo rimuova progressivamente quegli ostacoli che sinora hanno impedito all’Etiopia di esprimere le proprie reali potenzialità nel settore degli investimenti.
In particolare, la situazione è così riassumibile:
Ordinamento giuridico
Le norme che disciplinavano gli investimenti stranieri nel paese hanno costituito un freno allo sviluppo di attività imprenditoriali (es. limitazione per settore; ammontare minimo per gli investimenti); la nuova legge sopra citata è potenzialmente in grado di modificare il quadro.
Esistono lacune legislative e a volte le leggi non sempre sono interpretate e applicate in modo uniforme. Il sistema è caratterizzato da una imperfetta certezza del diritto.
Settore finanziario
Gli imprenditori privati hanno sinora riscontrato notevoli difficoltà ad avere accesso al credito bancario locale e hanno limitato accesso a finanziamenti su mercati esteri.
Le banche straniere non sono autorizzate.
Manca una Borsa valori.
Regime dei terreni
Il possesso del terreno non conferisce diritto di proprietà.
I terreni sono di esclusiva proprietà statale e vengono concessi in affitto (lease) per lunghi periodi, con canoni che risultano elevati nell’area della capitale.
I terreni non sono accettati dal sistema bancario come forma di garanzia.
Infrastrutture
Notevoli sono le carenze infrastrutturali in tutto il paese, soprattutto fuori dalla capitale. Il Governo è tuttavia impegnato, con il contributo dei donatori internazionali, nella ricostruzione della rete stradale e nella ristrutturazione della rete aeroportuale interna. Anche l’aeroporto internazionale della capitale è stato recentemente ricostruito con criteri moderni.
Il settore delle telecomunicazioni (telefonia, internet, etc.) è ancora precario.
Non esistono aree attrezzate (con acqua e energia elettrica disponibile) allo specifico scopo di sviluppare l’attività’ industriale.
2) COMUNITA’ ITALIANA
La comunità italiana conta circa 2000 unità, formata perlopiù da “residenti”, ai quali si aggiungono i religiosi, gli italiani presenti in via temporanea quali dipendenti delle imprese operanti sul territorio, dipendenti dell’Ambasciata e delle Scuole e loro familiari.
Vi sono diversi gruppi di italiani :
tecnici a seguito di alcune grandi Società italiane che soggiornano solo per brevi periodi;
un gruppo ormai ristretto di persone molto anziane che abbisognano di assistenza sia economica che sanitaria;
un gruppo alquanto consistente di italiani, nati in Etiopia o in Eritrea, che risiedono permanentemente e formano un nucleo di imprenditori in grado di far sentire il proprio peso nella economia locale;
missionari che operano in tutto il territorio;
italiani per diritto di sangue e molto spesso per cultura, ma che non hanno ancora ottenuto il riconoscimento della cittadinanza italiana. La comunità italiana non si sente per questo meno coinvolta nel cercare di aiutarli a risolvere i loro problemi (burocratici o di inserimento sociale.
L’Ambasciata opera a “ranghi ridotti”, con conseguente disagio della ns. Comunità.
La burocrazia intralcia pesantemente la ns. collettività sia dal punto di vista economico che sociale :
Il rinnovo dei permessi di residenza o di lavoro e conseguente rinnovo delle licenze per gli operatori economici sovente trova intralcio o difficoltà che angoscia le persone.
Molto importante la questione dei permessi di residenza per i figli di cittadini italiani nati in Etiopia o comunque figli di residenti che lavorano in Etiopia da una vita per i quali, se maggiorenni, persistono seri problemi.
Diritto di voto:
Ancora problematico esercitare il diritto di voto in loco.
Frattanto è stato posto alla ns. Ambasciata il quesito circa l’entità del rimborso (75% di tutto il percorso o del solo aereo).
Assistenza Sanitaria:
Sempre auspicata l’attivazione di una Clinica di primo intervento con personale gestito dall’Unità Tecnica di Crisi. Questa Clinica dovrebbe garantire l’assistenza sanitaria ai connazionali più bisognosi e potrebbe anche estendere il proprio servizio, a pagamento, alla comunità europea qui presente : le strutture sanitarie locali sono assolutamente precarie.
I costi di una Clinica per i nostri connazionali sarebbe ben poca cosa rispetto al sostegno economico sostenuto dal ns. Paese in termini di assistenza all’Etiopia.
Obelisco di Axum:
Ritorno dell’Obelisco di Axum. Il progetto è stato avviato e l’augurio è che possa essere portato a termine entro breve. Gli Etiopi sono tutt’ora dubbiosi sul buon esito dell’operazione e molti non credono che il nostro governo mantenga l’impegno.
Frattanto la Comunità imprenditoriale incontra ancora diffidenza, non capendo le ragioni che comportano il ritardo.
3) CIRCOLO SPORTIVO ITALIANO JUVENTUS
Centro di aggregazione dei residenti, il “Circolo Sportivo Italiano Juventus” si estende su oltre 10.000 mq e comprende un ristorante, un bar, una videoteca, una biblioteca, un’emeroteca, sale per bigliardo, un campo da basket, un campo di calcio e di tennis. Il circolo è frequentato in uguale misura anche dalla comunità etiopica che, per motivi di lavoro e affinità culturali, si riconosce in una “atmosfera” italiana.
Ogni mese il Circolo pubblica il “MENSILE DEL CIRCOLO SPORTIVO ITALIANO JUVENTUS”, voce degli italiani residenti che da’ informazioni sulla vita sociale della comunità.
Per quel che riguarda Rai International, si fanno insistenti le voci di un futuro oscuramento del segnale satellitare per questa zona dell’ Africa con evidenti conseguenze negative sulla comunità residente.
La speranza di tutti è che le voci rimangano tali e che gli Italiani d’ Etiopia continuino a fruire di un servizio (a pagamento) fondamentale per il mantenimento e lo sviluppo dell’ italianità.
4) SCUOLA
La Scuola Statale Italiana, presente sul territorio etiopico da più di quarant’anni, ha potenzialità per svolgere in pieno il suo ruolo di Istituzione Culturale. Situata in un compound abbastanza accogliente e dignitoso, offre all’utenza l’opportunità’ di usufruire di tutti i gradi di scolarizzazione: dalla Scuola Materna (a gestione privata) all’Istituto Italiano Statale Comprensivo di Scuola Elementare e Media e dalle Superiori di secondo grado (Geometri, Commerciale e Liceo Scientifico). Attualmente, essa è frequentata da circa 738 alunni dei quali 188 sono italiani.
Tra le varie cause che concorrono alla mancata affermazione e penetrazione della lingua e della cultura italiana in Etiopia se ne citano almeno tre:
un inesistente progetto di biculturalità nell’ambito della globalizzazione in cui l’Italiano sia protagonista e produttore e non solo utente di iniziative e prodotti culturali confezionati in Italia;
uno scarso potere di management che limita la possibilità di richiedere ai docenti un maggior impegno culturale, un aggiornamento serio e costante, l’applicazione di idonee strategie didattico-educative, un utilizzo intelligente di avanzate tecnologie;
un’offerta limitata di professioni e competenze richieste da un Paese emergente che ha necessità di dotarsi in breve tempo di una classe media in grado di assecondare e dirigere lo sviluppo economico e l’ammodernamento della Nazione.
Le ns. autorità diplomatiche stanno cercando di ottenere l’ammissione degli studenti con una formazione tecnica adeguata al secondo anno di specifici corsi all’Università’ locale (in Etiopia l’ammissione all’Università’ è possibile solo previo superamento di un esame di Stato).
Si auspicherebbe il mantenimento e rafforzamento della Scuola Statale Italiana. Un suo più incisivo rafforzamento nel tessuto sociale etiopico servirebbe alla formazione di quella classe dirigente, sia essa politica che imprenditoriale, che dovrebbe mantenere i rapporti con l’Italia e creare con il nostro paese un canale privilegiato di comunicazione a diversi livelli. Si auspica pertanto la formazione di una commissione mista che affronti il problema della equipollenza dei nostri titoli di studio con quelli rilasciati dalle autorità etiopiche.
5) ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA (IIC)
All’Istituto Italiano di Cultura 120 sono gli studenti che quest’anno seguono i relativi corsi.
Dal Settembre 1995 è stata istituita una classe di lingua italiana all’ateneo di Addis Abeba tenuta da un lettore inviato dal MAE. L’insegnamento è stato pertanto esteso ad un maggior numero di etiopi.
6) COOPERAZIONE
Rispetto agli anni ‘80, durante i quali la Cooperazione era caratterizzata dalla politica dei grandi interventi infrastrutturali e la realizzazione di impianti industriali e di aziende agricole statali, la Cooperazione Italiana si è ora concentrata sull’assistenza alle popolazioni, sullo sviluppo dell’agricoltura e sulla lotta alla povertà, sul sostegno alla bilancia dei pagamenti e allo sviluppo della piccola e media industria e alla “capacity building” di cui la cooperazione universitaria costituisce un elemento fondamentale.
7) I.B.C.A. (ITALIAN BUSINESS COMMUNITY ASSOCIATION)
La comunità imprenditoriale italiana residente stabilmente è riunita nell’IBCA (Italian Business Community Association), conta 85 soci e si occupa di :
promuovere l’interscambio commerciale e tecnologico tra i due Paesi;
fornire informazioni e servizi volti ad agevolare i rapporti tra gli imprenditori di entrambi i Paesi;
promuovere gli investimenti italiani in Etiopia
esplorare e reperire prospettive e possibilità di espansione e sviluppo dell’attività’ dell’Associazione, dei suoi membri e di potenziali investitori dall’Italia;
fornire attività di coordinamento tra gruppi di lavoro e tra missioni bilaterali;
organizzare seminari, convegni, fiere ed altre manifestazioni di carattere promozionale per l’imprenditoria italiana.
8) FORMAZIONE PROFESSIONALE
L’anno 2001 ha segnato un primo passo significativo verso interventi del Ministero del Lavoro, che ha reso accessibile e possibile alla Comunità Imprenditoriale Italiana un programma d’informazione, di formazione professionale e di assistenza tecnica per accrescere il livello di efficienza gestionale.
Destinatari e beneficiari del programma sono stati cinquantatre operatori d’azienda italiani ed altrettanti etiopici per il tramite della Camera di Commercio di Addis Abeba.
I corsi sono stati condotti e coordinati da docenti di gestione aziendale d’alto livello e conclusi nella fase dell’idea progettuale da valenti ed esperti Seniores. A tutti i partecipanti è stato rilasciato un attestato.
Si auspica che tale processo di formazione possa assumere un aspetto essenziale per il futuro della Comunità e porti ad ulteriori sviluppi di più intensi accordi operativi sul terreno, sempre sperando che vengano riconosciuti spazi ed iniziative adeguate, considerando il basso livello di strutturazione dei servizi ed i consueti ostacoli dovuti alla generale e cronica debolezza del sistema paese Etiopia.
26 aprile 2004
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