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Conferenza stampa del CdP del CGIE al termine della riunione alla Farnesina In primo piano: Finanziaria 2004, riforme Comites e CGIE, formazione professionale, interventi scolastici AIE - Gli interventi per i connazionali nel mondo previsti dalla Finanziaria 2004 che dovrà essere presentata dal Governo, gli accertamenti reddituali dell’Inps per i pensionati all’estero, la formazione professionale e le nuove procedure per gli interventi scolastici, nonché le attese riforme dei Comites e del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Sono gli argomenti affrontati e discussi in sede di Comitato di Presidenza del CGIE, riunitosi alla Farnesina l’11 e il 12 settembre. Una intensa due giorni di lavori della quale è stato dato conto ai giornalisti, convocati nella Sala Nigra del Ministero degli Esteri nel tardo pomeriggio di venerdì dal Segretario Generale CGIE Franco Narducci. Dalla riunione del CdP, ha evidenziato Narducci, sono emerse serie preoccupazioni in merito agli interventi verso le comunità italiane all’estero che saranno contenuti nella prossima Finanziaria e che, da quanto risulta dal Documento di programmazione economica e finanziaria, si preannunciano penalizzanti per i connazionali. “Ribadiamo al Governo che le questioni riguardanti gli italiani all’estero hanno un grande peso politico ed economico per il Paese”, ha affermato il Segretario Generale avvertendo che il CGIE intende svolgere anche in questo caso un ruolo fortemente attivo per tutelare gli interessi delle comunità. Il Comitato di Presidenza, a tal fine trasmetterà un documento alla Presidenza del Consiglio e si attiverà per dare un sostegno a chi, in sede di Governo e Parlamento, dovrà farsi carico delle esigenze e delle richieste dei connazionali. Tra le questioni urgenti, gli interventi scolastici. Per essi è stata emanata dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero una circolare di applicazione che, ha lamentato Narducci, non ha visto la concertazione del CGIE prima di entrare in vigore. Una circolare che, peraltro, presenta “aspetti positivi” e si prefigge il raggiungimento di una serie di obiettivi che andranno comunque, avvertito il Segretario Generale, verificati sul campo. La circolare prevede una semplificazione delle procedure per snellire le modalità di lavoro dell’Amministrazione e degli Enti gestori; una distribuzione più equilibrata delle risorse sul piano internazionale; l’ottimizzazione dei costi; l’aumento dell’efficienza del servizio; l’incremento della progettualità degli enti. Oltre al tentativo di migliorare il coordinamento dell’insegnamento, è prevista inoltre la realizzazione di nuove linee guida per gli Enti gestori i quali, per evitare ritardi nell’erogazione dei fondi, potranno presentare al Ministero degli Esteri le richieste di contributi con due mesi di anticipo. La circolare prevede anche che gli Enti (che passeranno dai bilanci di cassa a quelli di competenza) abbiano a disposizione una nuova modulistica. Tutto ciò, comunque, “non dovrà interrompere l’iter della riforma della 153”, ha ammonito il Segretario Generale del CGIE che ha evidenziato l’esigenza di una legge quadro che riassetti l’intera materia. Altro tema scottante affrontato dal CdP, e dalla V Commissione, la formazione professionale. A tale proposito Narducci ha posto l’accento sul venire meno, da parte del Ministero del Lavoro e della Direzione competente, della volontà di promuovere ancora interventi sociali per sostenere i connazionali all’estero disoccupati o senza le competenze professionali richieste dal mondo di oggi. Il Ministero del Lavoro sembra infatti orientato verso interventi di formazione di alta professionalità che nei Paesi più avanzati sono appannaggio non dello Stato, bensì delle imprese e delle parti sociali. Non solo. Vi è l’ipotesi che gli interventi possano essere affidati ad un’unica agenzia di formazione professionale. Il che, per il CGIE, avrebbe ricadute “negative e dannose” poiché, come ha spiegato Narducci, si distruggerebbe il patrimonio di conoscenze e capacità di quelle istituzioni che “hanno finora operato attivamente con competenza e trasparenza”. In merito alle pensioni all’estero e alla campana di accertamento reddituale avviata dall’Inps, il CdP riconosce il grande sforzo operato dall’Ente di previdenza per l’innovazione dei suoi strumenti ma rileva anche che la forte domanda di servizio viene scaricata sui Patronati all’estero creando sovraccarichi e difficoltà. Non possono poi non essere al centro dell’attenzione le riforme dei Comites e del CGIE. Per quanto riguarda la prima, il Segretario Generale del CGIE ha annunciato che la discussione del provvedimento riprenderà il 16 settembre in Commissione Esteri del Senato. Ma non ha mancato di avvertire che sarà alquanto difficile che il rinnovo di questi importanti organismi possa avvenire entro la fine di quest’anno. Il CGIE tuttavia non recede dalla sua posizione ed auspica fortemente che le elezioni dei Comites si svolgano con la nuova legge e nei tempi previsti. Altra attesa riforma, quella del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. La bozza di riforma approvata dal CGIE si trova ancora all’esame dell’Ufficio legislativo del MAE e, per accelerarne l’iter, Narducci ha auspicato la creazione di un Tavolo interministeriale che, come per la riforma dei Comites, riunisca il Ministro degli Esteri, il Ministro per gli Italiani nel Mondo e componenti del CGIE. In conclusione dell’incontro e su sollecitazione dei giornalisti, è stata affrontata anche la questione della partecipazione dei connazionali all’estero alle prossime elezioni europee. Il CdP ha chiarito che la proposta lanciata dal Ministro Tremaglia, che ha chiesto al CGIE di pronunciarsi in merito, prevede l’introduzione del voto per corrispondenza solo per i cittadini italiani che risiedono nei Paesi UE, i quali nella passata tornata elettorale hanno potuto esprimere il voto nei seggi appositamente allestiti nelle circoscrizioni consolari. Simonetta Pitari |