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Voto all’estero: una nota della Segreteria Centrale del Ctim

“No alle mani dei partiti sugli italiani all’estero”

AIE - Il reiterato “no” delle forze del centro sinistra alla proposta del Ministro Tremaglia di comporre una “lista degli italiani all’estero” al di fuori dei partiti per i candidati alla Circoscrizione Estero, ha suscitato un dura presa di posizione del CTIM. “La Sinistra-Ulivo – sottolinea in una nota la Segretaria Centrale - vuole tentare la via dei partiti anche all’estero per sottoporre i connazionali  alla volontà dei partiti, e quindi, fare le elezioni con liste di partito. In questo modo, nelle elezioni politiche del 2006, su 12 deputati della Circoscrizione estero, due andrebbero ad un partito, tre ad un altro partito, e così via, con il risultato che questi parlamentari degli italiani all’estero non conterebbero nulla. La stessa cosa accadrebbe al Senato. Tremaglia, invece, chiede che vi sia una lista non di partiti, ma fatta dalle associazioni dell’emigrazione e da esponenti della società civile all’estero, in modo da creare un Gruppo parlamentare unico degli italiani nel mondo: così possono contare”.

Il CTIM, invitando i connazionali “a non cadere ancora una volta nelle mani dei partiti” ricorda che, per quanto riguarda il voto all’estero “vi è stato, per oltre 30 anni, l’ostruzionismo della sinistra” e che “la Legge sul voto, presentatore Tremaglia, votazione finale il 20 dicembre 2001, è stata votata con il voto determinante del centro destra. Ha ottenuto 185 voti favorevoli, maggioranza 93. Alleanza Nazionale ha così votato: 39 sì (86,67%); Forza Italia: favorevoli 65 (79,26%); Ccd-Cdu: favorevoli 21 (72,41%). Totale: 125 voti della maggioranza di centro destra, grazie ai quali la legge è stata approvata”. Il CTIM fa presente inoltre che “la sinistra, DS-Ulivo, aveva il 60% di assenti; il gruppo Margherita-Ulivo il 58,53% di assenti. Per loro la legge, quindi, non sarebbe passata e gli italiani all’estero non avrebbero avuto il voto”.

AIE