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Sia apre la possibilità per gli insegnanti di essere trasferiti per un anno in America Licei Usa, via ai corsi di italiano
AIE - Sarà una cerimonia non
priva di una certa solennità a colmare un clamoroso e anche sorprendente
"vuoto" nei rapporti fra Italia e Stati Uniti. Il 24 settembre nella sede
del Consolato italiano di New York, in Park Avenue, il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, parteciperà al lancio ufficiale dei corsi
d’italiano nelle scuole superiori americane. Il vuoto è sorprendente perché
ci sono in America venti milioni di cittadini di origine italiana, e perché
in questo paese si respira Italia in ogni angolo, dai mille e mille
ristoranti che si chiamano "Bice" o "Isabella" sparsi in ogni città degli
Stati Uniti, fino ai rutilanti negozi del made in Italy che costellano tutte
le strade più eleganti, da Versace, Armani e Prada fino alle scarpe di
Tonino Crisci o ai doppiopetti di Davide Cenci. Per non parlare della
ricchezza delle opere d’arte italiane che costituiscono orgoglio e vanto di
ogni museo o collezione privata d’America. Bene: in questa full immersion
nell’Italia in cui chiunque si rechi in America si trova coinvolto, mancava
un riconoscimento alla lingua italiana. Succede che nei licei americani
esistono insegnamenti di francese, di tedesco, di spagnolo, ora perfino di
giapponese, e la frequenza di uno di questi corsi consente ai ragazzi di
acquisire credit validi ai fini dell’accesso all’università. Italiano,
niente. La nostra lingua è studiata privatamente da milioni di persone, e
c’è perfino l’American association of teacher of italian, ma tutto questo
avviene per proprio arricchimento personale. Nulla che faccia curriculum
scolastico. e.occ. Repubblica Affari e Finanza 8 settembre 2003 |