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Gli Imprenditori Italiani nel Mondo ricevuti al Quirinale

Ciampi: “L’Italia ha fiducia in voi e vi chiede di avere fiducia nell’Italia”

AIE - “La mia esortazione più profonda e più sentita è quella di aiutare le giovani generazioni a non dimenticare l’Italia. Collaborate alla diffusione della lingua e della cultura italiana; sostenete tutte le iniziative che in questo periodo hanno avuto una particolare accelerazione e sostegno di carattere linguistico e culturale, dalle biblioteche alle scuole”. Così il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi si è rivolto agli imprenditori italiani nel mondo, accompagnati dal Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, nel corso dell’udienza svoltasi il 20 ottobre nel Salone delle Feste al Palazzo del Quirinale. Tra gli imprenditori presenti, anche il Conte Franco Santellocco.

Confermando al Ministro tutto il suo “apprezzamento per avere preso l’iniziativa di riunire periodicamente in Italia cittadini di origine italiana che hanno onorato il loro Paese di origine” e ponendo l’accento sulla “passione profonda” che caratterizza da sempre l’azione di Tremaglia verso le nostre comunità, il Capo dello Stato ha sottolineato il ruolo importante degli imprenditori all’estero. “L’Italia ha fiducia in voi e vi chiede di avere fiducia nell’Italia”, ha affermato il Presidente rivolgendosi alla delegazione. “Svolgete nei Paesi d’appartenenza molteplici attività rappresentative della versatilità che caratterizza l’imprenditoria italiana. Siete portatori - ha sottolineato - di un’antica tradizione di convivenza civile, che contraddistingue l’umanità degli italiani, il senso profondo del rispetto verso la persona umana, qualunque sia l’etnia, qualunque sia il credo religioso, ma anche dello spirito contemporaneo abituato ad operare senza frontiere”.

Per Ciampi, “le virtù mostrate da voi e dai vostri avi sono essenziali ancora oggi: nella vita pubblica e privata di una società moderna che non deve mai ignorare la duplice dimensione, materiale e spirituale del progresso; nel rafforzamento della vocazione imprenditoriale, nella coerenza dell’azione di governo, nella individuazione delle misure che accrescano la competitività dell’economia. L’interazione - ha aggiunto il Capo dello Stato - fra l’Italia e gli imprenditori italiani, e di origine italiana, all’estero contribuisce a mantenere vivo il patrimonio di valori condivisi. Alimenta sinergie finalizzate alla realizzazione di speranze di miglioramento economico e sociale. L’economia deve essere al servizio del benessere, del progresso, non solo materiale, dell’uomo: anche l’attività imprenditoriale è un momento essenziale della vita di una collettività che vuole realizzarsi nella libertà e nella giustizia”. Esortando gli imprenditori a far sì che “il vostro impegno continui ad essere un fattore di progresso, di relazioni di pace, di amicizia tra i popoli”. il Capo dello Stato ha ricordato di “essere stato testimone” nel corso delle sue visite all’estero, “della stima che circonda i nostri imprenditori”. “La vostra presenza costituisce una occasione unica per esprimere, innanzi tutto, compiacimento per il vostro lavoro; per incoraggiarvi nella collaborazione con il sistema imprenditoriale italiano: nella innovazione tecnologica, nella commercializzazione dei prodotti, nei collegamenti con il sistema bancario e con la realtà delle medie e piccole imprese, nel turismo”. “Non vi è continente, non vi è settore in cui gli imprenditori italiani non abbiano lasciato il segno della propria presenza. L’imprenditoria italiana onora innanzi tutto i Paesi di accoglienza che hanno scoperto e valorizzato i vostri talenti, ma onora anche l’Italia”, ha aggiunto il Capo dello Stato sottolineando il legame sempre vivo con la Madrepatria ed evidenziando che “la vostra origine, il vostro legame con una terra di antica civiltà, arricchiscono la vostra identità e rappresentano un elemento di forza di fronte alle sfide che fronteggiate”.

Di qui l’esortazione agli imprenditori ad adoperarsi “per il consolidamento dei legami tra l’Italia e il Paese in cui operate”. L’invito è soprattutto a privilegiare, ove possibile, i rapporti con le aziende italiane, ad investire in Italia ed usare l’euro. La nuova moneta unica è, come ha ricordato il Capo dello Stato, “uno dei successi più importanti della costruzione comunitaria, uno straordinario strumento per l’affermazione dell’economia europea nel mondo”. “Usate l’euro sempre di più nelle vostre transazioni commerciali e finanziarie, perché operando in tal modo esso potrà consolidarsi sia come moneta di scambio sia come moneta di riserva”

Prima del Capo dello Stato aveva preso la parola il Ministro Tremaglia. Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, dopo avere ringraziato il Capo dello Stato per averlo sempre sostenuto nella “politica della italianità”, aveva ricordato “quell’Italia ‘senza scarpe’” che varcò i confini della Patria per intraprendere il cammino della speranza come oggi fanno tanti disperati che approdano sulle nostre coste, ammonendo che “il passato non deve essere mai dimenticato”. Un passato di sacrifici, di lacrime, di sangue che, tuttavia , nel tempo si è trasformato in un “riscatto” dei nostri connazionali che “hanno portato progresso e civiltà in ogni parte del mondo”. I connazionali “hanno italianizzato il mondo” e rappresentano “una grande ricchezza” per il nostro Paese e per quelli di accoglienza. Come gli imprenditori, “gente che opera credendo nella Patria”.

 

Simonetta Pitari/AIE