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Rientro dei “cervelli”: giudizio positivo di Rita Levi Montalcini sugli incentivi della Finanziaria

“Per il rilancio dell’Italia, indispensabile far tornare i nostri ricercatori”

AIE - Siamo un Paese che tradizionalmente “esporta” scienziati e ricercatori all’estero, il che di per sé non è negativo per l’immagine dell’Italia nel mondo. Ma la “fuga dei cervelli” ha creato dei vuoti nel settore della ricerca che devono essere colmati. Dell’annosa questione si era ampiamente discusso anche nell’ambito del Primo Convegno degli Scienziati e dei Ricercatori nel Mondo promosso nel marzo scorso dal Ministero per gli Italiani nel Mondo. In quella sede era stato lo stesso Vice Presidente del Consiglio Gianfranco Fini a evidenziare la necessità e l’urgenza di “invertire la tendenza” poiché, altrimenti “non potremo resistere a lungo nella parte alta della classifica dei Paesi ricchi”, dal momento che ci troviamo “in una fase di economia globalizzata che si regge sul primato della conoscenza e della competenza”. “Nella prossima Finanziaria il Governo dovrà impegnarsi ad invertire la tendenza, investendo nella ricerca”, aveva sottolineato Fini.

Un annuncio che ha avuto seguito nella Finanziaria 2004, varata nei giorni scorsi dal Governo, che prevede agevolazioni fiscali volte a favorire il “rimpatrio dei cervelli”.

Il Premio Nobel Rita Levi Montalcini che, proprio nell’ambito del Convegno degli Scienziati aveva posto l’accento sulla necessità di puntare sui finanziamenti e sui giovani, dà un giudizio positivo sugli incentivi della manovra finanziaria.

Per Rita Levi Montalcini è “indispensabile” far rientrare i nostri ricercatori in Patria, come ha sottolineato nel corso di una intervista rilasciata all’agenzia radiofonica GRT. Una necessità di cui si fa carico da tempo anche l’EBRI (European Brain Research Institute), fondato e presieduto dalla stessa scienziata. “Il nostro Istituto – ha spiegato il Premio Nobel a GRT – sta cercando di riportare in Italia i migliori scienziati, italiani e non italiani, che oggi operano all’estero. Non passa giorno senza che io riceva lettere di giovani eccellenti che chiedono di tornare nel nostro Paese”.

Ma come si può favorire concretamente il rientro dei “cervelli”?

Levi Montalcini è stata molto chiara: “Aiuti devono arrivare dal settore privato, come le fondazioni bancarie. Ma anche il settore pubblico può dare il suo apporto. Entrambi i settori debbono contribuire alla realizzazione di questo obiettivo”.

Il nostro Paese ci riuscirà? 

“Ci conto, perché è indispensabile far tornare i ricercatori per il rinnovo e il rilancio dell’Italia, da tempo decaduta, giacché i nostri migliori scienziati non potendo lavorare nel nostro Paese hanno dovuto accettare l’invito dei Paesi esteri, dove hanno raggiunto ottimi risultati”.

 

GRT