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Concluso l’iter in Parlamento del decreto legge del Governo

Rinvio elezioni dei Comites: “si” anche dal Senato 

Riforma dei Comites nuovamente al centro del dibattito

AIE - E’ stata tutta in discesa la strada per l’approvazione al Senato del decreto legge governativo che differisce le elezioni dei Comites al 31 dicembre di quest’anno. L’Aula di Palazzo Madama ha infatti detto “si” al provvedimento, il 27 maggio, licenziandolo così definitivamente. Nessun emendamento è stato presentato in Assemblea e non è stato contestato l’articolo aggiuntivo approvato dalla Camera, che consente la prosecuzione dei rapporti di lavoro presso le rappresentanze diplomatiche e consolari del personale assunto con contratto temporaneo per il potenziamento degli uffici in Argentina e per la rilevazione dei cittadini italiani residenti all’estero. Il Sen. Franco Danieli (responsabile della Margherita per gli Italiani all’estero), come già annunciato nel corso del dibattito generale sul provvedimento, il 19 maggio, ha dichiarato il voto favorevole del suo Gruppo, spostando tuttavia ancora una volta la discussione sulla riforma dei Comites. Una normativa che, secondo il Senatore, va riesaminata con urgenza, avendo “palesato dei limiti” nel corso degli anni. “Un appesantimento burocratico, conseguente ad una legge antiquata, si è rivelato in tutta la sua evidenza nel dato della partecipazione al voto per l’elezione di questi organismi rappresentativi”, ha rimarcato l’esponente della Margherita, che cifre alla mano ha evidenziato che “nella prima esperienza elettiva, alcuni anni fa, si registrò una partecipazione del 30 per cento di nostri connazionali; nella seconda elezione la partecipazione è diminuita in misura consistente, di circa dieci punti, passando al 17 per cento”. Danieli ha inoltre ricordato come nel febbraio di quest’anno, alla III Commissione della Camera fosse stato avviato, su iniziativa parlamentare, l’iter di un ddl di riforma. Iter subito interrotto per dare tempo al Governo di elaborare e presentare un propria proposta in materia. Un ddl, quello poi presentato dall’Esecutivo che, ha sottolineato il Senatore, “è profondamente difforme da quello caldeggiato dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, che è stato frutto di una discussione durata anni”.

Danieli ha colto l’occasione anche per lanciare un allarme in vista dei referendum, ai quali per la prima volta i connazionali all’estero potranno partecipare attraverso il voto per corrispondenza. Il Senatore ha infatti sottolineato che “l’annosa divergenza esistente tra le anagrafi consolari e l’AIRE, non è ancora stata sanata”, rimarcando che “se prima questa divergenza era un problema che atteneva essenzialmente questioni connesse con adempimenti anagrafici, oggi assume un significato di straordinaria rilevanza, quello cioè dell’esatta individuazione del corpo elettorale”. Danieli ha fatto presente che “ad oggi, non risultano censiti nell’AIRE ben 830.000 cittadini italiani maggiorenni, stabilmente residenti all’estero; a questi soggetti non verrà recapitata la documentazione elettorale”. E se è vero che esiste nel Regolamento attuativo della legge e nella Legge ordinaria di attuazione della modifica costituzionale la previsione che tali cittadini possano attivare meccanismi per essere ricompresi tra gli aventi diritto al voto, è anche vero che “questi meccanismi sono talmente complicati che questa prima esperienza di voto per corrispondenza sarà grandemente vanificata”. Danieli ha infine sottolineato i ritardi nell’accertamento dell’opzione di voto degli italiani all’estero e la mancata notifica delle intese concluse con gli Stati esteri dal Governo italiano in tema di campagna referendaria. Al “si” del Gruppo della Margherita è seguito quello dei Democratici di Sinistra. Il Sen. Milos Budin ha espresso il voto favorevole del suo schieramento al provvedimento di rinvio delle elezioni dei Comites, sottolineando tuttavia la necessità di affrontare “con grande attenzione” i problemi sollevati da Danieli. Problemi che, ha annunciato Budin “discuteremo puntualmente quando esamineremo il provvedimento di riforma dei Comites, il che ritengo avverrà in tempi ravvicinati, avendo il Governo già presentato il relativo disegno di legge”. L’esponente diessino ha comunque invitato il Governo a prestare, sin d’ora, “attenzione ai problemi cui accennava il collega Danieli, che possono essere di competenza del nostro Esecutivo fin da questo momento”.

E’intervenuto, infine, il Sen. Luigi Malabarba. Per l’esponente di Rifondazione Comunista, che ha annunciato l’astensione del suo Gruppo sul provvedimento di rinvio delle elezioni dei Comites, vi sarebbe indeterminatezza nella preannunciata proposta di riforma. “Non ci convince il rinvio dell’elezione dei Comites – ha precisato - perché questa avverrà con un sistema riformato, e di questo c’è sicuramente bisogno, ma senza che natura, funzioni e prerogative siano delineate, perché la discussione di merito è stata sospesa. A meno che non si pensi già ad una nuova proroga, trasformandola, per così dire, in proroga a tempo indeterminato, e ciò non sarebbe serio”, ha rimarcato il Sen, Malabarba. Il quale ha manifestato anche forti perplessità sull’atteggiamento dell’Esecutivo, che dopo la proclamazione di ammissibilità, da parte della Consulta, dei due referendum del 15 giugno, “ha deciso di ampliare del 10 per cento la platea degli aventi diritto al voto: circa tre milioni e mezzo di elettori in più”. In tal modo, ha rilevato il Senatore di Rifondazione, si è innalzato il quorum per la validità della consultazione. Malabarba è andato oltre e ha asserito che l’innalzamento del quorum e “il dichiarato boicottaggio dell’informazione rendono “evidente che l’aggiunta di questo elettorato è un chiaro tentativo di far fallire il referendum”. Infine, l’esponente di Rifondazione ha osservato che “originariamente la legge sul voto degli italiani all’estero prevedeva un ‘censimento’ degli elettori” e che poi “si è passati ad un semplice ‘rilevamento’, con un’anagrafe che fa acqua da tutte le parti, pur di arrivare rapidamente a far votare, senza garanzie della benché minima serietà rispetto all’individuazione degli aventi diritto”.

Al termine del dibattito, il provvedimento sul rinvio delle elezioni dei Comites è stato votato e approvato dal Senato.

Anna Maria Punzo