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Il Presidente della Repubblica in visita ufficiale in Svizzera
L'incontro del Presidente Ciampi con la comunità italiana
"Con il referendum, i connazionali all'estero parteciperanno per la prima volta concretamente alla vita politica del Paese"

AIE - "Il nostro incontro si tiene alla vigilia di un evento importante per tutti gli italiani. Con le votazioni per il referendum del 15 giugno, per la prima volta gli italiani all'estero parteciperanno concretamente alla vita politica del Paese". Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, da sempre attento alle problematiche e alle richieste delle nostre collettività nel mondo, in occasione dell'incontro con gli italiani in Svizzera - svoltosi nell'Ambasciata d'Italia a Berna il 14 maggio - ha tenuto ad evidenziare l'importanza rivestita dalla imminente tornata referendaria per i nostri connazionali, che per la prima volta potranno esprimere il proprio voto per corrispondenza. Una vera e propria "prova generale" per le prossime politiche, come ha sottolineato più volte il Ministro Tremaglia che ha lanciato l'appello "per una massiccia partecipazione al voto referendario", poiché rappresenta una "grande opportunità" per i nostri connazionali all'estero. Il referendum ha valore di verifica dell'ingranaggio che si metterà in moto per le politiche quando i cittadini italiani all'estero potranno esercitare il loro diritto di voto in loco ed eleggere candidati al Parlamento, nella Circoscrizione Estero. Candidati che Tremaglia propone di fare confluire in una "lista unica", al di fuori dei partiti.
Il Capo dello Stato ha sempre dato molta importanza al voto degli italiani all'estero, e ne ha seguito da vicino e con costante attenzione il lungo iter parlamentare, fino alla sua definitiva approvazione. "Sono lieto - ha dichiarato Ciampi nel corso dell'incontro con la collettività in Svizzera - che l'esercizio del voto per gli italiani all'estero sia divenuto finalmente realtà". Il voto, costituisce per Ciampi "il punto di arrivo di un lungo e complesso iter che ha portato al riconoscimento degli italiani all'estero quale parte attiva del Paese, a tutti i livelli". Un concetto caro al Presidente che, sottolineando come gli italiani all'estero siano "parte integrante della Nazione", ha ribadito quanto affermato nel discorso ufficiale al Parlamento dopo la sua elezione al Quirinale (nel maggio di cinque anni fa). Un attaccamento e un affetto verso le nostre comunità nel mondo che il Capo dello Stato dimostra sia in patria sia nelle sue visite all'estero. "Negli incontri con i miei compatrioti, vicini o lontani, ritrovo sempre - ha affermato Ciampi - i caratteri solidi e duraturi della nostra gente: tenacia, laboriosità, creatività, modestia; ritrovo il senso dell'unità familiare; ritrovo quella solidarietà e tolleranza che sono essenziali non solo nella vita di una famiglia e di una comunità ma anche nel funzionamento della comunità internazionale". Tutte caratteristiche che non fanno difetto anche alla numerosa collettività in Svizzera. Il Capo dello Stato ha elogiato i nostri emigrati che, con i loro grandi sacrifici, si sono conquistati nel tempo, il rispetto del Paese di accoglienza. Già nell'intervento al Parlamento di Berna, Ciampi aveva sottolineato che "le solide relazioni tra i nostri Paesi sono rafforzate dal contributo di una comunità italiana in Svizzera, attiva e stimata". "Per gli Italiani, la Svizzera è sempre stata terra di libertà, di democrazia, di benessere, di speranza", aveva aggiunto il Capo dello Stato citando fra i tanti episodi che hanno caratterizzato i rapporti tra Italia e Svizzera, il lavoro offerto "a centinaia di migliaia di emigranti" e, andando indietro nel tempo, "l'ospitalità ai patrioti del Risorgimento; il sostegno al pensiero e all'opera del conte di Cavour in anni decisivi per l'Unità d'Italia; l'accoglienza ai perseguitati politici del fascismo".
"Decenni di operosità, dignità, serietà, non passano invano - ha ricordato il Presidente rivolgendosi ai connazionali - i sacrifici dei vostri nonni e dei vostri genitori hanno germogliato e sono stati ricompensati, come prova il benessere che avete raggiunto e ancora di più il rispetto e la stima che vi siete guadagnati". E ricordando che nel 2000 l'elettorato elvetico respinse a maggioranza il referendum che proponeva la riduzione della popolazione residente in Svizzera, Ciampi ha tenuto ad evidenziare che questo risultato fu ottenuto "anche grazie al costruttivo esempio della collettività italiana", la più numerosa all'interno della popolazione residente straniera. Una presenza così radicata nella società elvetica, quella italiana, che "assolve una preziosa funzione di ponte culturale e sociale tra la Confederazione e l'Unione Europea, favorendo il consolidamento di una comune appartenenza e coscienza europea", ha osservato il Capo dello Stato.
Altro tema caro al Presidente, l'importanza rivestita dalla lingua italiana. "Strumento di coesione nazionale" e "veicolo di civiltà e cultura", la nostra lingua rappresenta un forte legame tra Italia e "altra Italia". "Il legame fra gli italiani in Svizzera e l'Italia - ha sottolineato - si è mantenuto vivo non solo attraverso il richiamo esercitato dalla cultura e dall'identità italiane ma anche nell'ambito di una comunanza linguistica, che arricchisce la collaborazione tra i nostri due Paesi". Per tale motivo, "è nostro dovere incoraggiare anche tra i più giovani, che a volte conoscono poco il Paese di origine, la saldezza di questo vincolo". Proprio nei giorni scorsi il Presidente, nel consegnare, in Quirinale, i diplomi dei "Premi Nazionali per la Traduzione" aveva invitato a "cercare di riconquistare l'interesse dei figli e dei nipoti dei nostri emigranti". "Questo - aveva ammonito - è compito nostro, che non possiamo delegare. Non possiamo e non dobbiamo trascurare un patrimonio di legami, di tradizioni, di ricordi; spesso basta poco per risvegliarli". E in special modo ai giovani della collettività in Svizzera, Ciampi ha rivolto l'appello ad avere "fiducia nell'Italia" e ad "fieri delle vostre origini". "Mantenete salda la vostra identità", ha raccomandato il Presidente invitando i giovani ad adoperarsi "per il consolidamento dei legami con il Paese che vi ospita". Poiché, in questo modo, "darete un apporto unico alla costruzione di una società autenticamente europea, fondata sulla libertà e sulla tutela delle diversità culturali".

S.P./AIE