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Montevideo, 8-10 maggio - Il messaggio del Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia

AIE - Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, in occasione dei lavori della Commissione Continentale CGIE dell'America Latina svoltisi a Montevideo (Uruguay) dall'8 al 10 maggio, ha fatto pervenire un messaggio ai partecipanti.

Miei cari connazionali,
affido a queste righe il mio cordiale ed affettuoso saluto rivolto ai partecipanti alla riunione della Commissione Continentale del CGIE per i Paesi dell'America Latina, convocata a Montevideo dall'8 al 10 maggio. L'appuntamento consentirà di riportare all'attenzione degli organismi competenti le problematiche più urgenti che riguardano le comunità d'Italiani all'estero che vivono in quella parte del Pianeta a noi tanto cara e, allo stesso tempo, duramente provata da una crisi che, finalmente, solo nelle ultime settimane sembra essere arrivata ad una svolta positiva.
Come Ministro per gli Italiani nel Mondo fin dall'inizio ho seguito con trepidazione e partecipazione l'evolversi della delicata situazione, mai facendo mancare, in virtù delle vaste deleghe affidatemi dal Presidente del Consiglio, ripetute sollecitazioni affinché sia il Governo italiano sia le istituzioni internazionali, a cominciare dal Fondo Monetario, non rimanessero indifferenti di fronte al dramma che stava affliggendo milioni e milioni di persone. Penso, in particolare, all'Argentina, senza trascurare tuttavia gli altri Paesi dell'area che necessitano di iniziative valide e forti per rafforzare il cammino democratico al riparo dai rischi che hanno pesantemente afflitto la cara nazione sudamericana. Per essa, in particolare, siamo riusciti ad attivare, grazie al contributo determinante delle Regioni, piani d'intervento a favore dei connazionali ma anche iniziative concrete per soccorrere province particolarmente colpite dalla crisi. In più, attraverso provvedimenti ad hoc per il potenziamento della rete consolare, abbiamo fatto assumere un gruppo di contrattisti a termine il cui lavoro sarà determinante per evadere le pratiche in corso e smaltire le arretrate. Inoltre, per chi, fra gli Italiani, ha deciso di rientrare, abbiamo poi trovato, sempre attraverso il supporto regionale, la possibilità di offrire posti di lavoro sicuri e remunerativi, perché il cammino di "rinascita" in Italia potesse iniziare sotto gli auspici migliori.
Una volta di più, insomma, abbiamo dimostrato come la politica degli interessi generali, al di là delle parti e dei partiti, sia l'unica strada in grado di dare frutti positivi a beneficio dell'intera, immensa famiglia degli Italiani nel mondo, che conta 4 milioni di cittadini e 60 milioni di oriundi. E' la stessa strada che, come Ministro, ho deciso di percorrere in vista della prossima scadenza del 15 giugno, quando, con il referendum, i connazionali all'estero saranno chiamati per la prima volta alle urne: rinnovo - affinché ve ne facciate tramite presso le Vostre comunità - l'appello per una massiccia partecipazione al voto. Esso rappresenta la prova generale in vista delle prossime politiche. Per questo il Ministero che ho l'onore di presiedere si è già attivato presso la Presidenza del Consiglio al fine di ottenere la realizzazione di spot mirati, non per dare indicazioni di voto, ma per far comprendere pienamente ai connazionali la grande opportunità rappresentata dalla prova referendaria. Allo stesso scopo, ho chiesto a tutte le forze politiche, da sinistra a destra, di comunicarmi quale sarà la loro linea in vista del referendum, al fine di poterla comunicare agli italiani all'estero.
Dobbiamo operare in ogni modo affinché la scadenza ormai prossima del voto si trasformi in un primo, importante traguardo che prefiguri il massiccio lavoro che ci aspetta in vista delle politiche: ribadisco qui la mia ferma intenzione di promuovere una "lista degli Italiani all'estero" in cui siano presenti candidati provenienti dalle associazioni, dal CGIE, dai Comites e, più in generale, dai diversi ambiti della società civile. Solo con una lista di questo tipo, gli Italiani nel mondo potranno davvero influire sulle decisioni che si prenderanno in Parlamento.
Sin dall'inizio del mio mandato, con ogni mezzo e in ogni sede, mi sono adoperato per anteporre avanti a tutto, come sempre, l'interesse degli Italiani nel mondo. Abbiamo conseguito traguardi fondamentali: tra i tanti, il rinvio delle elezioni dei Comites, approvato con decreto legge dal Governo, ad una data entro il 31 dicembre 2003; il via libera al disegno di legge, arrivato il 28 marzo 2003, per la riforma dei Comites, con l'obiettivo dichiarato di dare nuova voce e maggiore forza a questi indispensabili organismi di rappresentanza; l'istituzione del Dipartimento per gli Italiani nel Mondo, che consentirà al Ministero di essere ancor più vicino ai bisogni e alle problematiche dei suoi interlocutori naturali; l'approvazione del Regolamento di attuazione della legge sul voto, grazie al quale la lettera della Costituzione e del disposto normativo approvato il 20 dicembre 2001 si è finalmente tradotto in realtà.

Miei cari connazionali,
a tanto si può giungere quando si opera, in politica, nel nome del dialogo e degli interessi che superano gli steccati di parte e di partito. Voi ben sapete che il mio impegno, da oltre trent'anni e ancor più ora come Ministro, è, da un lato, quello di declinare giorno dopo giorno, nei singoli aspetti della vita civile e politica, la "stagione dei diritti" cominciata con il fondamentale riconoscimento del diritto di voto e, dall'altro, di far conoscere all'Italia ufficiale e politica, troppo spesso sorda e indifferente, la straordinaria ricchezza che Voi rappresentate. Per questo ho avviato una serie di Convegni tematici che, dopo lo straordinario successo ottenuto dal primo, che ha riunito scienziati e ricercatori, coinvolgerà, di volta in volta, artisti, missionari, giornalisti, ristoratori, imprenditori, donne e giovani. Giovani, soprattutto. Perché essi rappresentano la nostra speranza per il futuro e ad essi noi consegneremo il testimone dell'italianità. Dobbiamo sempre impegnarci al fine di farli sentire parte essenziale di una grande Italia, da questa e dall'altra parte dell'Oceano, unite da un ponte di amore per la Patria e il Tricolore che solo può essere fondamento di ogni iniziativa capace di guardare oltre gli steccati del nostro vivere quotidiano.
Affido a Voi, cari amici, questi pensieri e i sentimenti di viva riconoscenza che m'infiammano il cuore ogni volta che posso parlare con Voi e di Voi. Voi siete tutta la mia vita e la mia straordinaria famiglia, che ho trovato vicina nelle gioie e nelle sconfitte, come nei momenti più terribili della mia vita. Sono certo che, dal dibattito a cui v'apprestate a partecipare, scaturiranno nuove sollecitazioni e ulteriori stimoli affinché il lavoro di questo Ministero sia sempre più "a misura" degli Italiani nel mondo. Mentre, dunque, auspico un sereno svolgimento dei lavori della Commissione, rinnovo a ciascuno di Voi l'espressione più viva della mia gratitudine e della mia vicinanza.

On. Mirko Tremaglia