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I documenti e gli Ordini del Giorno approvati rappresentano il contributo che la Commissione Continentale pone al servizio delle Istituzioni

(AIE) La Commissione Continentale del CGIE per i Paesi dell’Europa e dell’Africa del Nord si è riunita a Casablanca dal 29 al 31 maggio 2003,  presieduta dal Vice-Segretario Generale d’area Giovanni Farina, coadiuvato dal Segretario Esecutivo, Cons. Amb. Mario Fridegotto.

Ai lavori erano presenti i Consiglieri CGIE dell’Europa e del Nord Africa con l’eccezione  dei Consiglieri Teresa Baronchelli e Elisabetta De Costanzo (Germania), Marco Cereste (Gran Bretagna), Epifanio Guarneri e Giuseppe Piccoli (Belgio), Giorgio Mauro (Paesi Bassi), Claudio Micheloni e Giovanni Tassello (Svizzera), nonché i Consiglieri di nomina governativa (Italia) Norberto Lombardi e Claudio Pozzetti. Hanno inoltre partecipato qualificati Esperti provenienti da Paesi dell’area.

Sono altresì intervenuti S.E. l’Ambasciatore d’Italia a Rabat Alberto Candilio, assistito dal Console Generale a Casablanca, Cons. Amb. Alberto Ceccarelli, la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Rabat, dott.ssa Wanda Grillo e il Direttore dell’ICE dott. Massimiliano Sponzilli, nonché numerosi esponenti del locale Comites, di Associazioni, Patronati ed Enti.

Alla riunione hanno inoltre preso parte i rappresentanti del Ministro Delegato agli Affari Esteri, Responsabile dei Cittadini Marocchini all’Estero Nouzha Chekrouni; del Governatore di Casablanca S.E. Mohammed Dryef; del Presidente delle Piccole e Medie Imprese del C.G.E.M. Adnan Debbagh, e la Direttrice Aggiunta degli Archivi Reali Bahija Simou.

Dopo l’esecuzione degli Inni nazionali, il Vice Segretario Generale Farina ha rivolto un sentito ringraziamento ai rappresentanti del Governo del Marocco e, ricordati i tragici avvenimenti che hanno segnato il Paese, ha espresso la solidarietà del Consiglio Generale, estesa anche alla popolazione algerina, duramente provata dal recente disastroso sisma. Ha poi ringraziato per l’ottima organizzazione il Consigliere del CGIE per l’Algeria, Prof. Franco Santellocco, ed espresso vivo apprezzamento agli Esperti tutti, alcuni dei quali hanno partecipato ai lavori su base volontaria.

Ha quindi dato la parola all’Ambasciatore d’Italia a Rabat, S.E. Alberto Candilio, il quale è intervenuto per rivolgere il proprio personale saluto ai convenuti, dando poi lettura di un messaggio del Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, nonché dell’indirizzo di saluto del nuovo Direttore Generale della DGIEPM, Min. Plen. Adriano Benedetti.

 Altri messaggi augurali sono pervenuti dagli Ambasciatori d’Italia in Addis Abeba, Algeri e Tripoli, e dal Segretario Generale del CGIE Franco Narducci.

Parole di benvenuto sono state rivolte ai partecipanti, a nome delle Autorità del Marocco, da S.E. El Ouazzani, Segretario Generale del Governatore di Casablanca, che ha ringraziato per la solidarietà testimoniata ed espresso simpatia alle famiglie delle vittime.

Prima di entrare nel vivo dei lavori è stato approvato il seguente ordine del giorno:

-        Diritti politici, partecipazione, rispetto delle radici culturali, confronto tra civiltà: strumenti della piena integrazione.

-        Rapporti economici con il Maghreb: ipotesi di sviluppo con l’Unione europea.

-        Il contributo della presenza italiana in Nord Africa.

-        Problemi previdenziali legati alla presenza della particolare emigrazione al seguito delle imprese sul territorio maghrebino.

-        Varie.

Le tre giornate di lavori hanno consentito lo svolgimento di un ampio ed approfondito dibattito sulle tematiche succitate, con numerosissimi interventi da parte di tutti i partecipanti e con vari contributi e messaggi scritti.

La Commissione Continentale ha fatto proprie le Relazioni su diritti politici, partecipazione, rispetto delle radici culturali, confronto tra civiltà: strumenti della piena integrazione; il “Documento degli Esperti del Nord Africa” (Algeria, Egitto, Etiopia, Libia, Marocco, Tunisia -) e la “Sintesi ragionata dei rapporti fra l’Unione Europea ed il Maghreb”, che tracciano le ipotesi di sviluppo ed il contributo della presenza italiana nella regione.

I documenti e gli Ordini del Giorno approvati rappresentano il contributo che la Commissione Continentale pone al servizio delle Istituzioni, dei movimenti e delle Associazioni democratiche impegnate sul terreno della battaglia per lo sviluppo della cooperazione tra Paesi ricchi e poveri, la pari dignità e l’uguaglianza delle pari opportunità, la solidarietà, lo stato sociale, i diritti civili e politici per tutti.

Diritti politici, partecipazione, rispetto delle radici culturali, confronto tra civiltà: strumenti della piena integrazione.

Le componenti dei Paesi tutti (società civile, partiti, governanti e amministratori e l’insieme dell’opinione pubblica) hanno bisogno di prendere consapevolezza senza reticenze e ulteriori ritardi che questa è la realtà: per l’Italia il futuro è con le nuove popolazioni che si affiancano alle nostre nella ricerca di un bene comune.

Perché si sviluppi una collaborazione fra realtà all’origine così diverse è necessario da parte di tutti creare spazi di rispetto reciproco, delegittimando e contrastando attivamente atteggiamenti di rifiuto, di esclusione, di radicalizzazione delle appartenenze, di discriminazione. Tollerare o fomentare atteggiamenti e sentimenti di questo genere è troppo pericoloso per il nostro futuro. Occorre mettere in atto misure ed iniziative che promuovano il senso di corresponsabilità sul cammino per il raggiungimento di un concreto patto di cittadinanza, ed in particolare: la non discriminazione nell’accesso ai diritti sociali; la promozione dell’esercizio della cittadinanza attiva (scuola, quartiere, associazionismo..); l’accesso al voto attivo e passivo nelle elezioni locali; l’accesso agli albi professionali, a parità di competenze.

Su tali problematiche la Commissione ha approvato all’unanimità un apposito Ordine del Giorno.

La Commissione ha inoltre sottolineato che anche la Carta dei diritti fondamentali, adottata nel 2000, non ha saputo diffondere i principi e i diritti a tutti gli abitanti dell’Europa, qualunque fosse la loro nazionalità. La futura Costituzione dell’Europa, in corso di discussione, non deve lasciarsi sfuggire l’occasione di riconoscere il posto ed il ruolo essenziale degli extracomunitari. Una cittadinanza europea aperta a tutti i residenti è non soltanto preferibile sul piano dei principi, ma necessaria per costruire un’Europa aperta e prospera.

La Commissione continentale del CGIE stima dunque necessario un incontro, nei più brevi tempi possibili, con la presidenza della Convenzione per la Costituzione Europea.

Rapporti economici con il Maghreb: ipotesi di sviluppo con l’Unione europea.

Attraverso il Mediterraneo - per millenni bacino di civiltà multietnico, multiculturale e multireligioso - si svolge oggi un sesto del traffico marittimo mondiale e un terzo del traffico petrolifero mondiale. L’Italia può tornare ad essere ponte di collegamento tra l’Europa ed il sud del Mediterraneo attraverso lo strumento del Partenariato euro-mediterraneo, cioè la creazione di un’area di libero scambio e la messa in atto di meccanismi di co-sviluppo (non più di mero aiuto allo sviluppo) e di progressiva integrazione dei Paesi delle due sponde. Occorrono impegno politico su scala totale europea e forti spinte da parte di tutte  le forze del mondo industriale e commerciale. È una sfida importante per un’Europa che si rende baluardo di una grande cultura di tolleranza, solidarietà e rispetto dei fondamentali diritti dell’uomo; sfida a cui l’UE deve rispondere in tempi brevi a fronte di una situazione del continente africano a dir poco disastrosa (sottosviluppo, malattie, desertificazione, gravi conflitti, ecc.).

L’erogazione di fondi diretti a programmi di sviluppo sostenibile presuppone tuttavia l’esistenza in questi Paesi di istituzioni solide ed affidabili (good governance) con cui cooperare per la gestione dei progetti.

Il contributo della presenza italiana in Nord Africa.

Ormai da anni gli italiani sono presenti come comprimari in Algeria e Tunisia, e praticamente unici protagonisti in Libia, come pure, del resto, in Egitto e Marocco. Una “nuova emigrazione” composta da ingegneri, architetti, tecnici, operai altamente specializzati contribuisce, con la realizzazione di progetti di grande rilevanza, allo sviluppo dei Paesi in cui opera. È da questi connazionali d’oltremare che si deve prendere esempio, incentivandone l’operato e tutelandoli in maniera efficace affinché si sentano davvero italiani (previdenza e sicurezza sociale, scuole italiane, sostegno alle imprese anche attraverso maggiori sinergie tra gli Enti preposti, ecc.).

La politica dell’assistenza finora adottata verso questa parte del mondo non è risultata premiante; è necessario percorrere nuove vie, volte ad incentivare l’autosufficienza e l’indipendenza di questi Paesi, con un impegno che veda coinvolte non soltanto le istituzioni governative e le ONG, ma anche il vasto mondo dell’associazionismo. Occorrerebbe favorire il processo di sviluppo sostenibile attraverso la riconversione del debito in programmi a valenza sociale ed ambientale; rilanciare l’idea di un “Piano d’azione pro Africa”, sollevata in occasione del G8 di Genova; valutare la proposta di introduzione del cosiddetto meccanismo “de-tax” (che comporta l’esenzione dalle imposte dirette e indirette per le donazioni effettuate dai consumatori destinando, su base volontaria, l’1 per cento del valore degli acquisti a progetti di sviluppo), nonché quella di una “Energy tax”, da far gravare su tutte le transazioni aventi ad oggetto risorse energetiche, per costituire un fondo destinato all’attuazione di programmi di lotta alla povertà, di salvaguardia dell’ambiente, di tutela dei diritti umani, di sviluppo sociale e sostenibile, di prevenzione dei conflitti.

Problemi previdenziali legati alla presenza della particolare emigrazione al seguito delle imprese sul territorio maghrebino.

La Commissione ha ribadito la necessità che il Parlamento italiano adotti con urgenza un provvedimento legislativo che riconosca l’assegno sociale ai connazionali, non pensionati ed indigenti, residenti all’estero.

Nelle more di un tale provvedimento, la Commissione ha chiesto un ulteriore rafforzamento dei capitoli di spesa dell’assistenza diretta e indiretta gestiti dal Ministero degli Affari Esteri, con un finanziamento più consistente per quei Consolati dove sono presenti importanti comunità italiane non protette da accordi bilaterali di sicurezza sociale.

Ha altresì sollecitato una rapida ratifica da parte del Parlamento dell’Accordo bilaterale di sicurezza sociale con il Marocco e l’avvio di trattative per la stipula di analoghe convenzioni anche con gli altri Paesi del continente africano dove risiedono comunità italiane consistenti.

La Commissione ha rilevato che, per motivi di equità, anche ai cittadini italiani residenti in Paesi non convenzionati dovrebbe essere garantita una pensione sulla base della contribuzione versata, svincolata da un periodo minimo di assicurazione, come è già previsto per i lavoratori stranieri in Italia non coperti da una convenzione di sicurezza sociale.

Ha infine indicato, per i cittadini italiani residenti in Maghreb che versano in grave stato di indigenza, la necessità che venga predisposta al più presto una copertura assicurativa in caso di malattia, attraverso la stipula in loco di apposite convenzioni tra i nostri Consolati e le strutture sanitarie locali, analogamente a quanto già è stato fatto in altri Paesi.

Varie

Interpretando l’esigenza della comunità italiana residente in Marocco, la Commissione ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno con il quale si chiede al MAE ed al Ministro per gli Italiani nel Mondo di rendere effettiva la riapertura del Consolato Generale d’Italia a Tangeri.

Considerata la necessità di una più stretta e costruttiva collaborazione tra la comunità italiana in Egitto e le locali Rappresentanze diplomatico-consolari, la Commissione ha approvato a maggioranza (con un voto contrario) un Ordine del Giorno con cui invita il Ministero degli Affari Esteri ed il Ministro per gli Italiani nel Mondo ad intraprendere iniziative atte a stabilire un regolare confronto tra le predette Istituzioni e le Associazioni italiane in loco.

La Commissione ha unanimemente accolto con raccomandazione la proposta del Consigliere Erio Cario (Francia) affinché tutto il CGIE venga coinvolto nella raccolta di fondi in favore delle popolazioni algerine colpite dal recente terremoto. (OdG n. 5)

In materia di rinnovo dei Comites, la Commissione ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno con il quale - nell’indicare non ulteriormente prorogabile il termine del 31 dicembre per le elezioni in parola – ha riaffermato la necessità che si proceda al rinnovo con una nuova legge che riconosca una maggiore autonomia e poteri più incisivi, una legittimazione diretta ed universale e mezzi adeguati per il funzionamento e per le iniziative. Richiamando l’opportunità di votare sulla base di elenchi elettorali integrati dalle anagrafi consolari (anche per evitare le disfunzioni che si stanno manifestando in occasione del voto per i referendum), la Commissione ha indicato nella proposta di riforma messa a punto dal CGIE la base di discussione e di riferimento più articolata e soddisfacente per dare ai Comites i poteri e le funzioni necessarie a renderli strumenti riconosciuti ed attivi di rappresentanza delle nostre comunità, nel quadro di un nuovo disegno del sistema di rappresentanza degli italiani all’estero.

Infine, ha sostenuto l’esigenza di inserire nel testo predisposto dal Governo alcuni contenuti significativi della proposta del CGIE, in particolare l’accreditamento dei COMITES presso le autorità locali, la loro partecipazione alla realizzazione delle iniziative programmate, il recupero di funzioni consultive specificatamente indicate, la pubblicità degli elenchi degli elettori presso ciascun Consolato, la parificazione nelle funzioni dei COMITES non elettivi a quelli elettivi e l’attribuzione delle risorse necessarie allo svolgimento di iniziative più numerose e continue rispetto a quelle collocate in una dimensione di ordinarietà.

La Commissione ha pertanto rinnovato la richiesta al Governo, ai due rami del Parlamento, a tutti i Gruppi parlamentari di tenere conto della duplice esigenza di operare con la massima urgenza e celerità per garantire il rinnovo dei COMITES alla scadenza fissata con una legge riformata e di rafforzare l’autonomia, i poteri e le risorse dei COMITES secondo le indicazioni avanzate dal CGIE, facendo convergere gli sforzi di tutti al conseguimento di questi risultati.

Nel prendere atto del disagio perdurante in cui si trovano ad operare gli Enti gestori, che rischia di mettere a repentaglio l’esistenza dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero, con un apposito Ordine del Giorno approvato a maggioranza la Commissione ha chiesto che siano messe in atto le seguenti iniziative: l’adeguamento dell’intervento scolastico all’estero tramite una profonda riforma della Legge 153/71 che regolamenta l’intervento, basato sulla trasparenza e la qualità del servizio; un numero di ore d’insegnamento che garantisca la reale efficacia dell’intervento; omogeneità di trattamento, parità di titoli, selezione e prestazioni effettuate nel quadro della riforma dell’intervento per tutto il corpo docente; finanziamenti proporzionali alle effettive attività affidate agli Enti gestori; erogazione dei finanziamenti in tempi che, abolendo gli intollerabili ritardi, garantiscano il normale svolgimento delle attività.

Sottolineando il ruolo centrale dell’informazione e della comunicazione rispetto all’esercizio del voto all’estero, con apposito Ordine del Giorno approvato all’unanimità la Commissione ha chiesto che alla stampa periodica edita all’estero vengano riservati aiuti adeguati ; che la « informazione di ritorno »  divenga regola fissa per ogni strumento di comunicazione e di informazione; che il segnale di RAI International venga distribuito anche dal satellite Ort Bert affinché si possa seguire e vedere in Europa.

Con un Ordine del Giorno approvato all’unanimità, la Commissione ha invitato il Presidente del Parlamento europeo di Strasburgo ad intervenire affinché il problema dei soggiorni negati e delle espulsioni degli italiani in Germania venga inserito a pieno titolo nella prossima relazione sullo "Stato dei diritti nei Paesi della UE 2003", auspicando che i Parlamentari europei italiani si adoperino per riaprire un’istruttoria che ponga fine a questa grave lacuna.

In coincidenza con la Riunione della Commissione Continentale, alla presenza dell’Ambasciatore Candilio e del Console Generale Ceccarelli, hanno avuto luogo numerosi incontri  con la comunità italiana residente in Marocco e con rappresentanti di altri Paesi del Maghreb, che sono stati occasione per ulteriori, utili approfondimenti.

 

Il Vice-Segretario Generale del CGIE                               Il Segretario Esecutivo

Dott. Giovanni Farina                                                       Cons. Amb.Mario Fridegotto

 

Casablanca, 31 maggio 2003

AIE