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Camera: ripreso l’esame del provvedimento sui Comitati degli
Italiani all’Estero (AIE) Dopo l’approvazione da parte dell’Aula di Montecitorio, il 3 giugno scorso, della “dichiarazione d’urgenza” che impone alla Commissione Esteri di licenziare il disegno di legge del Governo sulla riforma dei Comites (Norme relative alla disciplina dei Comitati degli italiani all’estero), entro trenta giorni dall’inizio dell’esame in sede referente, la III Commissione si è riunita il 19 giugno, per discutere e votare articoli aggiuntivi ed emendamenti (presentati da maggioranza e opposizione) al ddl adottato come testo base. Nel corso della seduta, il Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Cosimo Ventucci ha dato conto di una lettera del 19 maggio del Segretario Generale CGIE, Franco Narducci, al Ministro Tremaglia in cui veniva precisato che “dal mancato inoltro di emendamenti al disegno di legge, si può dedurre che il CGIE non ha obiezioni da porre sul testo giunto in Parlamento”. Va detto però, per completezza di informazione, che Narducci, il 27 maggio, aveva indirizzato al Ministro una seconda lettera nella quale segnalava che un numero consistente di Consiglieri aveva preso posizione riguardo a quanto da lui affermato nella precedente missiva. I Consiglieri, aveva precisato Narducci, “si distanziano dall’interpretazione che lo scrivente aveva colto dal mancato arrivo di emendamenti al testo di Legge e ribadiscono l’assoluta priorità del testo predisposto e approvato dal CGIE”. Narducci si era, pertanto, “assunto l’intera responsabilità per le errate, personali ‘deduzionì tratte dal mancato inoltro di emendamenti” e si metteva a disposizione del Ministro “per ulteriori chiarimenti”. Il Sottosegretario Ventucci ha inoltre espresso apprezzamento “per lo sforzo costruttivo” posto in essere dall’On. Giovanni Bianchi (Margherita), Presidente del Comitato Parlamentare per gli Italiani all’estero, che proprio in sede di riunione ha ribadito che la finalità complessiva degli emendamenti presentati dall’opposizione (lo stesso Bianchi e Calzolaio, DS; emendamenti sottoscritti da Folena, DS, e Cima, Verdi) “è quella di avvicinare maggiormente le disposizioni in esame al testo elaborato dal CGIE, non per ragioni di parte ma in considerazione dell’ambito entro il quale i Comites si inseriscono dopo l’approvazione della legge sul voto degli italiani all’estero, che finora ha prodotto risultati positivi”. Nel corso della seduta, presieduta dall’On. Gustavo Selva, la relatrice On. Paoletti Tangheroni (FI), ha ritirato alcuni emendamenti, precisando tuttavia che la decisione da lei presa “non è stata dettata da uno spirito di contrapposizione tra Comites e Consolati o tra maggioranza e opposizione. L’intera maggioranza è mossa invece – ha sottolineato Tangheroni – dalla consapevolezza che i fruitori ultimi del provvedimento in esame debbano essere gli italiani residenti all’estero”. Sono stati poi approvati altri emendamenti presentati dalla stessa relatrice e dall’opposizione, sia pure qualcuno riformulato. Tra gli emendamenti presentati da Tangheroni è stato approvato quello all’art. 2 che, al comma 1, sostituisce il primo periodo con il seguente: “Ciascun Comitato, anche attraverso studi e ricerche, contribuisce ad individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della propria comunità di riferimento e può presentare contributi alla rappresentanza diplomatico-consolare utili alla definizione del quadro programmatico degli interventi nel Paese in cui opera”; quello all’art.5 che sostituisce il comma 3 con il seguente: “Le liste elettorali sono composte in modo da garantire le pari opportunità ed una efficace rappresentazione della comunità di riferimento”; quello art. 10 che sostituisce il comma 2 con il seguente: “Le dimissioni del presidente sono richieste con mozione sottoscritta da almeno un terzo dei componenti di cui all’articolo 5, comma 1, che indica anche il nuovo candidato, da individuare tra i componenti elettivi del Comitato. Tale mozione è posta ai voti in apertura dei lavori della seduta successiva. Se è approvata con la maggioranza dei componenti di cui al citato articolo 5, comma 1, il candidato indicato nella mozione subentra immediatamente nella carica di presidente”. Sempre all’art. 10 è stato approvato l’emendamento dell’opposizione che sostituisce il comma 4 con il seguente: “A decorrere dal prossimo rinnovo del CGIE, la carica di presidente del Comitato, eletto ai sensi della presente legge, è incompatibile con quella di componente del CGIE”. Approvato anche un emendamento (riformulato) dell’opposizione riguardante l’elenco dei cittadini italiani aventi diritto di voto per l’elezione dei Comites. All’art. 13 dopo il comma 1 è stato aggiunto il seguente: “1-bis. L’elenco di cui al comma 1 è pubblicato con modalità definite dal regolamento di attuazione di cui all’articolo 26. Con lo stesso regolamento sono definiti i termini per l’iscrizione nel predetto elenco”. La maggioranza della Commissione ha tuttavia respinto una serie di modifiche proposte dall’opposizione. Tra esse segnaliamo l’emendamento all’articolo 1 comma 3, l’articolo aggiuntivo 2 bis (funzioni consultive), l’emendamento all’articolo 27. Si tratta, sottolineano fonti dei DS, “di emendamenti di modifica sostanziale del ddl del Governo sulla base delle richieste avanzate dal CGIE, miranti a rafforzare la presenza e l’iniziativa dei Comites presso le autorità locali dei Paesi, a definire i poteri di consultazione dei Comites rispetto alle autorità diplomatico-consolari, e ad aumentare le risorse a disposizione di questi organismi per svolgere in modo adeguato le loro funzioni”. Il testo modificato dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l’espressione dei pareri. Il seguito dell’esame è stato quindi rinviato ad altra seduta. Simonetta Pitari |