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Messaggio del Ministro Tremaglia ai connazionali all’estero
“Voi siete oggi, in tutto e per tutto, uguali agli
Italiani in Italia e la mia voce si alzerà alta e forte contro ogni
tentativo di discriminazione”
Miei cari connazionali,
il Ministero per gli Italiani nel Mondo si appresta a tagliare il suo
secondo anno di vita con un bagaglio di risultati raggiunti dei quali,
senz’ombra di dubbio, possiamo dirci orgogliosi. In tutte le sedi
istituzionali abbiamo portato avanti battaglie difficili, sempre in nome di
quella politica dell’italianità, al di fuori degli schieramenti di parte e
di partito, che sola può offrire risposte adeguate a quanto le comunità nel
mondo si aspettano dall’Italia ufficiale e politica.
Da Voi, che mi siete sempre stati vicini e mi avete incessantemente spronato
a non arrendermi di fronte alle sconfitte, mi vengono una forza e una
determinazione straordinarie: l’ho dimostrato in Senato quando, per quattro
lunghi giorni, ho rivendicato il diritto alla maggiorazione sociale delle
pensioni per quanti, all’estero, hanno un reddito inferiore al milione al
mese. Alla fine abbiamo vinto, portando a casa 120 miliardi di vecchie lire
ogni anno per il 2003, 2004 e 2005. Ancora una volta abbiamo dimostrato a
una classe politica troppo spesso sorda ed indifferente che la “stagione dei
diritti” cominciata, dopo un’attesa lunga 46 anni, con il fondamentale
riconoscimento del diritto di voto e la doppia modifica della Costituzione,
non è un semplice slogan ad uso dei media: Voi siete oggi, in tutto e per
tutto, uguali agli Italiani in Italia e la mia voce si alzerà alta e forte
contro ogni tentativo di discriminazione.
Ma il 2003 resterà nella storia del Ministero per gli Italiani nel Mondo
anche per un'altra, fondamentale ragione: il 28 marzo, infatti, il Consiglio
dei Ministri ha approvato in via definitiva il Regolamento di attuazione
della legge sul voto. Si è trattato di un iter difficile e particolarmente
impegnativo, contraddistinto da 40 riunioni con i Ministeri degli Affari
Esteri, dell’Interno, degli Affari Regionali e della Giustizia. Con il
Regolamento, abbiamo posto una storica pietra miliare per garantire a Voi
l’effettivo esercizio del diritto di voto, dando forma compiuta, nei
diritti, all’Unità di tutti gli Italiani.
La scadenza che Vi vedrà chiamati alle urne è, del resto, già dietro
l’angolo: il referendum di giugno, infatti, sarà il primo banco di prova in
vista delle elezioni per il rinnovo dei Comites e della scadenza delle
politiche nel 2006. Ho personalmente chiesto a tutti i Gruppi parlamentari,
senza distinzione tra maggioranza e opposizione, da Rifondazione Comunista
ai partiti dell’Ulivo, dai Ds alla Margherita fino a tutti i partiti del
centrodestra, di illustrare la loro posizione in merito ai quesiti
referendari. Provvederò io stesso a darne comunicazione, utilizzando ogni
strumento informativo, a ciascuno di Voi. Ad essa aggiungo sin d’ora il mio
appello personale affinché Vi rechiate alle urne, quale che sia la posizione
per la quale sceglierete di optare. E’ indispensabile che la Vostra
partecipazione sia massiccia, al fine di dimostrare sin d’ora alla classe
politica qual è la forza degli italiani all’estero.
Proprio per valorizzare sempre di più il ruolo e le sollecitazioni delle
nostre comunità, mi sono adoperato a fondo riuscendo alla fine ad ottenere
due importantissimi risultati a favore dei Comites. Anzitutto,
l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del decreto legge che
ne rinvia le elezioni, previste entro il 30 giugno di quest’anno, a una data
entro il 31 dicembre 2003; in secondo luogo, il via libera, concesso dallo
stesso Consiglio dei Ministri il 4 aprile scorso, alla legge di riforma dei
Comites. La legge dei Comites è stata un vero supplizio legislativo. I
ritardi sono stati clamorosi: nella scorsa legislatura la legge è rimasta
ferma per più di tre anni. In questa legislatura, da quando è stata
elaborata una prima riforma, che io ho presentato immediatamente nel marzo
dello scorso anno, sono trascorsi più di 12 mesi per giungere al concerto e
alle nuove stesure definitive. Una volta approdati al testo comune, sono
riuscito ad ottenerne l’approvazione in tempo record, dal momento la
votazione favorevole è avvenuta dopo soli 5 giorni dalla stesura. Ma tanto
si può ottenere quanto si ha la consapevolezza di battagliare non per
interessi di parte o di partito, ma per il bene di tutti gli italiani
all’estero.
Soltanto così si possono raggiungere traguardi, nel loro piccolo, storici,
come il raddoppiamento della durata dei passaporti, da 5 a 10 anni, e una
conseguente diminuzione delle spese per il rinnovo, così come da tempo
richiesto dalle nostre comunità. O come il Dipartimento, che d’ora in poi
costituirà un punto di riferimento essenziale per migliorare l’azione
politica nei confronti dei nostri connazionali.
Per le elezioni dei Comites, come è noto, prenderò una iniziativa
importante: non liste di partito, ma espressioni delle Associazioni e della
società civile all’estero. Così si fanno sicuramente gli interessi veri e
superiori degli Italiani all’estero.
Miei cari
connazionali,
ho ritenuto doveroso esporVi questa piccola sintesi affinché siate sempre
certi che l’impegno di questo Ministero verso di Voi non diminuisce col
tempo, ma anzi trae nuova e più feconda linfa dalle Vostre continue
sollecitazioni e dalla Vostra incessante vicinanza. L’obiettivo resta quello
di sempre: far conoscere gli Italiani nel mondo agli Italiani in Italia,
dimostrare che cos’è l’“Altra Italia” e consolidare i legami tra le comunità
lontane e la Madre Patria. A questo straordinario progetto ho dedicato tutta
la mia vita politica. E, nel marzo scorso, vi ho aggiunto un eccezionale
tassello organizzando il Convegno degli Scienziati Italiani nel Mondo,
ottenendo un successo eccezionale. L’evento è stato ulteriormente
valorizzato dalla presenza di due Premi Nobel eccellenti, stimati in tutto
il mondo, come Rita Levi Montalcini e Carlo Rubbia. L’ho ricordato anche al
Quirinale, nella cerimonia conclusiva con il Capo dello Stato: altro che
fuga di cervelli! Noi abbiamo arricchito il mondo con quel patrimonio
ineguagliabile che è la straordinaria capacità della nostra gente.
Di essa vado fiero ed essa celebro, ogni volta che posso parlare di Voi in
Italia. E faccio mie le parole che il Presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi – al quale sempre va il mio ringraziamento per il costante
richiamo alla politica dell’italianità -, Vi ha rivolto nel suo messaggio di
Capodanno: “Voi sapete quanto sia grande il mio orgoglio di essere italiano,
che è diventato ancora più forte visitando le nostre comunità nel mondo. Ad
esse va la mia viva riconoscenza per il loro straordinario attaccamento
all’Italia”. Per questa devozione, per questo amore che si traduce in una
fedeltà immutata al Tricolore e alla Patria, io vi ringrazio, come faccio
sempre, dal profondo del cuore. Voi siete la mia famiglia, che ho sentito
vicina anche nei momenti più difficili della mia esistenza. Voi siete tutta
la mia vita, e la mia devozione verso di Voi non verrà mai meno.
A ciascuno di Voi, alle Vostre famiglie giunga, con il mio cordiale saluto,
l’augurio sincero per una Serena e Santa Pasqua.
On. Mirko Tremaglia |