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Ricerca: firmata Lettera d’Intenti tra Istituto Superiore di Sanità e National Institute Of Health Usa

AIE - Si apre una nuova stagione nei rapporti di collaborazione tra Italia e Stati Uniti. I due Paesi procederanno in stretta collaborazione, vale a dire con progetti comuni e scambio di ricercatori, per quanto riguarda la ricerca su malattie infettive, degenerative, cardiovascolari, anche a favore delle Nazioni in via di sviluppo. E’ quanto prevede una Lettera d’Intenti firmata a Palazzo Chigi dal Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Enrico Garaci, e dal Responsabile del National Institute Of Health, Elias A. Zerhouni. Alla firma hanno presenziato, per il Governo Italiano, il Vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il Ministro della Salute Girolamo Sirchia, il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia, il Vice Ministro alle Attività Produttive, con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso. Gli Stati Uniti sono stati rappresentati, tra gli altri, dal Presidente della Commissione federale per il bilancio, Bill Young, dall’Ambasciatore degli Usa in Italia, Mel Sembler, e da Mike Stern, Presidente della Alzheimer Research Foundation. Presenti all’incontro anche i Premi Nobel Rita Levi Montalcini e Paul Greengard, della Rockefeller University di New York.

Per l’esecuzione dell’accordo, l’Italia ha già stanziato 15 miliardi di vecchie lire, che si aggiungono alle risorse già messe a disposizione per l’attuazione dell’intesa fra il Ministro Sirchia e il collega statunitense Tommy Thompson su malattie rare, bioterrorismo e tumori.

Soddisfazione per la firma dell’intesa è stata espressa dal Ministro Tremaglia, che si è detto “molto onorato di assistere a questo solenne atto che costituisce un accordo di straordinaria importanza. E’ stato detto, in questa sede – ha proseguito il Ministro - che gli scienziati e i ricercatori di origine italiana rappresentano, per numero, il terzo contingente degli Usa. E’ un fatto di grande prestigio e di eccezionale rilevanza”. Richiamandosi poi al Primo Convegno degli Scienziati Italiani nel Mondo organizzato nel marzo scorso dal suo Dicastero, il Ministro per gli Italiani nel Mondo ha tenuto a sottolineare che “da esso abbiamo tratto preziosi indirizzi e meravigliose testimonianze”. Infine, Tremaglia ha avuto parole di stima per il Presidente della Alzheimer Research Foundation, Mike Stern “al quale mi legano – ha sottolineato – affetto e collaborazione” e ha assicurato, per quanto di sua competenza, “la continuità di questa intesa su un piano di perfetta collaborazione tra Usa e Italia”.

Soddisfatto anche Sirchia. Per il Ministro della Salute “è un’occasione importante per riconfermare il legame fra gli Usa e l’Italia, che permetterà nuove possibilità di cura per i pazienti”. “La sanità è uno strumento di pace che può unire i popoli facendo del bene”, ha aggiunto il Ministro che, appena rientrato da Israele, ha richiamato l’attenzione su un altro accordo: quello firmato dall’Italia con Palestina e Israele per il trapianto di midollo ai bambini talassemici israeliani, palestinesi e di altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. I trapianti saranno eseguiti in due poli di eccellenza di Roma e Haifa.

Per il Sottosegretario Gianni Letta, che ha portato il saluto del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la firma di questa importante intesa sta a testimoniare lo stretto “rapporto di amicizia e collaborazione” tra il nostro Paese e gli Stati Uniti. Letta ha ricordato la battaglia comune contro l’Aids, campo in cui, ha tenuto a sottolineare, “Italia e Usa detengono la leadership” e il premio, di 250 milioni di lire, che Stern ha affidato al Vice Presidente del Consiglio Gianfranco Fini, il quale a sua volta lo ha assegnato al professor Fabio Benfenati che, dopo anni trascorsi negli Usa è tornato a Genova per effettuare ricerche sulla terribile malattia dell’Alzheimer. E anche il Vice Presidente Fini ha sottolineato la sua soddisfazione per la forte collaborazione tra i due Paesi, oggi allargata anche alla ricerca scientifica, indicativa di una comune volontà “a fare bene nella lotta contro la tirannia, i dittatori e contro il male”.

L’importanza dell’accordo è stata sottolineata da Elias A. Zerhouni. Per il Responsabile del National Institute Of Health ‘‘l’unione di creatività, talento e genio di ciascuno porta a scoperte che possono aiutare l’umanità  a testimonianza che la scienza va oltre i confini geografici”. Zerhouni ha ricordato che l’Italia “è uno dei primi Paesi di fattiva collaborazione con gli Usa e gli scienziati italiani rappresentano il terzo contingente negli Stati Uniti.” Non ha dubbi il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Enrico Garaci. “L’intesa aumenterà la competitività del nostro Paese e porterà sicuramente a risultati importanti” e rappresenta “un grande rilancio dei finanziamenti per la ricerca di cui l’Italia ha bisogno” ha detto Garaci che, al momento della firma ha chiesto maggiori risorse in questo ambito al Ministro Tremonti. Il quale ha risposto seccamente: ‘‘Cercherò di mantenere gli impegni’’.

Commenti positivi da parte di Rita Levi Montalcini, che si è detta favorevole a queste collaborazioni fra Italia e Usa a livello scientifico e sociale ed ha auspicato di “collaborare a questi progetti attraverso l’Istituto europeo di ricerca sulle neuroscienze”.

A.M.P.-AIE