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Ciampi in Sud Africa: l’incontro con la comunità italiana a Johannesburg Il meglio dell’Italia prospera fra gli Italiani all’estero e ne fa avamposti di civiltà e cultura nel mondo Voto all’estero: è finalmente realtà un diritto costituzionalmente riconosciuto a tutti i cittadini (AIE) Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il 15 marzo - ultimo giorno di visita di Stato in Sud Africa - ha incontrato la comunità italiana presso il Circolo Italiano di Johannesburg. Cari connazionali, le parole che ho ascoltato attraversano il tempo e lo spazio. Qui tra di Voi, una volta di più, mi accorgo che ci accompagnano sempre i legami che ci uniscono come Nazione, che ci danno un’identità di cui andiamo orgogliosi. Poco meno di tre anni orsono, iniziai il mio discorso
inaugurale in Parlamento, ricordando gli Italiani all’estero come parte
integrante della Nazione. Da Presidente della Repubblica ho toccato questa
realtà con mano, ripetutamente. Ho visitato le nostre comunità in Europa
e oltre oceano; ho ripercorso gli itinerari del sacrificio dei caduti e
dei prigionieri di guerra, a El Alamein, a Cefalonia, nella foresta di
Tambov, stamani a Zonderwater; ho incontrato i Vostri rappresentanti a
Roma; ho avuto da connazionali all’estero infinite testimonianze di
partecipazione, di attaccamento, di orgoglio e di unità. I vincoli di
sangue, di lingua, di affetti, sono forti e vivi: si perpetuano e
rinnovano attraverso le generazioni. Il meglio dell’Italia, la famiglia, la solidarietà, la
creatività, la laboriosità, lo spirito associativo, prospera fra gli
Italiani all’estero e ne fa avamposti di civiltà e cultura nel mondo.
La nazione italiana non conosce confini territoriali. Nelle nostre comunità
all’estero si ritrovano gli stessi ideali, la forza di un’identità
unica e la ricchezza del mosaico regionale. E’ questo patrimonio che ci
accompagna ovunque, è questa la chiave del successo professionale e
sociale degli Italiani all’estero, è questo il contributo che essi
danno ai Paesi e alle società che li accolgono e delle quali diventano
componenti vitali e dinamiche. In qualsiasi parte del mondo vi sia stata
emigrazione storica o presenza recente, gli Italiani si sono guadagnati e
si guadagnano rispetto e ammirazione. Il Sud Africa non fa eccezione. I commenti che ho
raccolto nei giorni scorsi dal Presidente Mbeki e da altre autorità,
ancor più i sentimenti che si esprimono attraverso la Vostra presenza,
testimoniano di una comunità saldamente integrata in questa nazione, di
una presenza operosa che ha messo radici nel suo tessuto produttivo e
culturale, di un’originale capacità di contribuire alla costruzione del
Sud Africa contemporaneo. Il successo del Sud Africa democratico, emerso
pacificamente dall’aparheid è un esempio per l’Africa ma anche per
tante altre regioni, anche in Europa, e per i paesi lacerati da conflitti
intestini e rivalità etniche. Il miracolo della riconciliazione e
dell’abbattimento delle barriere razziali deve ora essere consolidato
nell’economia, nella società e nelle condizioni di vita. E’ una
grande sfida per tutti i sudafricani. La comunità italiana può non solo
contribuire, insieme a tutte le altre componenti della nazione
sudafricana, ma svolgere un ruolo originale grazie proprio ai caratteri
che Vi distinguono: iniziativa, coesione familiare, equilibrio,
concretezza, posizione civile, umanità. Con questa mia visita, la prima visita di Stato del
Presidente della Repubblica italiana in Sud Africa, ho voluto trasmettere
al governo e alla società sudafricana un messaggio e una testimonianza di
solidarietà dell’Italia, dell’Europa e del mondo industrializzato. Vorrei indicare tre direttrici principali verso le quali
orientare questo impegno. Innanzitutto, i canali tradizionali delle
iniziative a favore degli Italiani all’estero, attraverso la capillare
rete consolare in Sud Africa e le istituzioni rappresentative della
comunità: Comites e Consiglio Nazionale degli Italiani all’Estero. Ho
incontrato il Comites di Cape Town. La legge definitivamente approvata dal
Parlamento italiano lo scorso dicembre Vi consentirà una diretta
rappresentanza nella prossima Legislatura. Sono molto lieto che una lunga
aspirazione, un diritto costituzionalmente riconosciuto a tutti i
cittadini, sia finalmente diventata realtà. In secondo luogo, ritengo si debba puntare
sull’informazione, sull’insegnamento della lingua italiana e sulla
cultura sia con iniziative italiane in Sud Africa, sia con scambi
giovanili e messa a disposizione di borse di studio. Oggi RAI
International sta studiando con le controparti locali un accordo che
migliora il palinsesto dei programmi e ne facilita l’accesso a orari più
convenienti alle esigenze del pubblico sudafricano. Infine, occorre
utilizzare la rivoluzione informatica che annulla le distanze. E’ oggi
disponibile un veicolo potente di collegamento fra l’Italia e le comunità
all’estero. E’ un potenziale ancora da sfruttare; sta anche a Voi
essere propositivi. Il legame della cultura è fondamentale: forgia
l’italianità più di ogni altro fattore. Questa consapevolezza si
coltiva mantenendo vivi i rapporti con l’Italia e contribuendovi
attivamente. Le comunità italiane all’estero possono arricchire la
cultura italiana di spunti vitali e innovativi: penso alle arti
figurative, alla musica, alla produzione per il piccolo e grande schermo. Questa mia visita si è svolta nel significativo contesto
di un voluto impegno italiano in questo paese, specificamente in due
direzioni: collaborazione scientifica e tecnologica; investimenti e scambi
commerciali. A Cape Town, in mia presenza, al termine di un Seminario fra
Polo di Trieste e controparti sudafricane, è stato firmato un accordo di
cooperazione scientifica bilaterale. Oggi, qui a Johannesburg, si è
tenuto un Simposio economico-commerciale cui hanno partecipato una ventina
di importanti operatori venuti dall’Italia. Sono iniziative che
dimostrano, nei fatti, che l’Italia crede nel futuro del Sud Africa. Ed
è evidente che una maggiore presenza imprenditoriale e scientifica apre
interessanti spazi e interazioni a beneficio degli Italiani già
stabilmente residenti in Sud Africa. Signor Presidente, Amici, Connazionali, in tre giorni intensi e fitti di eventi e di contatti, ho
visto un paese ricco di energie e di idee. Di esso la componente italiana
è parte minoritaria ma importante. La visita non avrebbe potuto avere una chiusura più
degna della giornata passata insieme a Voi. Giornata iniziata a
Zonderwater, che custodisce una memoria preziosa: per alcuni dei presenti,
di una prigionia diventata libera scelta di questa terra, per altri di
un’aspirazione a emigrare in Sud Africa. Da Presidente della Repubblica viaggio spesso attraverso l’Italia. Così come nei miei viaggi fra gli Italiani all’estero, incontro in ogni regione e città la stessa operosità, lo stesso culto della famiglia e dei valori civici, lo stesso orgoglio delle proprie radici e tradizioni, lo stesso amore per la terra d’origine, la stessa unità. I miei viaggi, dentro e fuori Italia, sono una continua fonte d’ispirazione per il mio mandato e soprattutto di conforto nella saldezza della nostra vocazione nazionale. La Vostra presenza stasera mi ha commosso ed entusiasmato. Vi ringrazio di cuore per essere animati dagli stessi sentimenti che provo e che proviamo tutti insieme. Concludo ripetendo anche a voi quanto dissi agli italiani d’Argentina a Rosario: quando venite a Roma, vi sollecito a visitare il Vittoriano e a fare di esso il centro della vostra italianità. Tutte le “anime” del Risorgimento si trovano unite nelle due scritte che sono sulla sommità dei due propilei: “Alla Unità della Patria; Alla Libertà dei Cittadini”. Viva il Sud Africa. Viva l’Italia. Viva gli Italiani in Sud Africa. AIE |