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SPECIALE COMMISSIONE CONTINENTALE CGIE PER I PAESI DELL’AMERICA LATINA (CURITIBA 15-17 APRILE) CGIE: i lavori della Commissione Continentale per i Paesi dell’America Latina L’intervento di Dante Pucci, Console onorario di Santa Cruz (Bolivia) In Bolivia primeggia la promozione di lingua e cultura italiane - Chieste borse di studio per i giovani AIE - Ai lavori della Commissione Continentale per i
Paesi dell’America Latina, svoltisi a Curitiba (Paranà-Brasile) dal 15 al
17 aprile, sono intervenuti esperti del Brasile e di Paesi dell’area senza
rappresentanza diretta nel CGIE (Bolivia, Costa Rica, Ecuador, Guatemala,
Paraguay, Repubblica Domenicana). Pubblichiamo l’intervento di Dante Pucci, Console
onorario di Santa Cruz (Bolivia). “Vengo da un Paese molto esteso ma con poca
popolazione. In Bolivia, gli italiani iscritti all’anagrafe consolare sono
soltanto 1.700. Non abbiamo problemi di lista d’attesa, è vero anche che
negli ultimi tempi, per i gravi problemi che esistono in America Latina (e
che sono gli stessi per tutti - mancanza di lavoro e altro) molti italiani
chiedono di recuperare la cittadinanza italiana. Ma ripeto che non abbiamo
lista di attesa: gli italiani vengono, presentano i documenti. Abbiamo
illustrato molto bene le leggi italiane alle autorità boliviane e le
persone in 10-15 giorni ricevono tutti i documenti. Come ripeto si tratta di
una comunità molto piccola, circa 1.000 italiani, il 70% abitano nella città
di Santa Cruz de la Sierra. Ci siamo molto dedicati alla lingua e alla cultura
italiana perché siamo sicuri che molti italiani che vivono in America
Latina e specialmente i figli stanno cercando di inserirsi in Italia,
proprio per i problemi che ci sono in America Latina, in Argentina, in
Venezuela o in Ecuador. Noi abbiamo creato il Circolo italiano a Santa Cruz e il
Circolo italiano a La Paz e abbiamo fatto corsi di lingua italiana, corsi
per i quali il Ministero ci ha dato dei contributi. Per il resto si tratta
di fondi messi dalla collettività italiana, e devo dire che si tratta
soprattutto della vecchia collettività insediatasi in Bolivia nel secolo
scorso, tra la prima e la seconda guerra mondiale, che hanno lavorato e
tutti stanno bene. Non abbiamo quasi problemi di italiani indigenti,
specialmente di quella collettività vecchia. Tra quei 1.700 italiani
iscritti all’anagrafe sono veramente pochi coloro che hanno problemi
economici. Abbiamo problemi con gli italiani che vengono di passaggio,
italiani che hanno anche problemi con la legge, ma che non sono iscritti
nella lista consolare. Da un anno si è avviato un corso di lingua italiana
presso la più grande Università di Santa Cruz, corso che ha ottenuto un
grande successo. Questo corso è specialmente indirizzato ai figli di
italiani o a persone che abbiano sangue italiano che vogliono fare corsi di
post laurea in Italia. E qui veniamo a uno dei punti più importanti secondo
noi: i figli di italiani non godono di borse di studio per completare gli
studi in Italia. È questa una delle cose che maggiormente desiderano: fare
corsi post-laurea in Italia. A Santa Cruz è stata anche creata la Camera di Commercio
Italiana, che negli ultimi anni è passata da 10 milioni di dollari di
prodotti importati dall’Italia a 70 milioni di dollari. Tutto questo
lavoro è stato compiuto con fondi privati, fondi di italiani, in quanto non
godiamo di alcun aiuto, soprattutto dal Ministero del Commercio. Per quanto riguarda la parte culturale, negli ultimi anni
abbiamo portato diversi gruppi, soprattutto musicali lo scorso anno, quando
abbiamo fatto l’anno di Verdi. Quest’anno stiamo approntando un Festival
di musica barocca, molto conosciuto in tutta l’America Latina. E anche in
questo settore di espressione delle attività culturali l’aiuto è
estremamente scarso. L’Ambasciatore Campo si occupa a fondo di questo
problema. Quest’anno abbiamo triplicato la parte culturale perché
riteniamo che sia la parte più importante. Io sono pronto a rispondere a
domande sulla Bolivia nel caso ce ne fossero, e mi riservo di intervenire
sugli altri punti all’ordine del giorno, soprattutto quello della
cittadinanza”. AIE |