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Sempre in primo piano la “questione immigrazione”: dichiarazione del Ministro per gli Italiani nel Mondo

Tremaglia: “Totale coincidenza tra le nostre proposte e quelle del Presidente della Repubblica”

Indispensabile un piano trentennale di investimenti europei per il Nord Africa per dare lavoro a 20 milioni di africani

(AIE) “Le dichiarazioni del Presidente della Repubblica, che parlava dal Marocco, sulle questioni degli immigrati e sugli interventi nei Paesi poveri, sono in perfetta sintonia con la prima parte della relazione che introduce la legge sugli immigrati proposta dalla Casa delle Libertà”. Lo sottolinea il Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia. Il Ministro ricorda che “la relazione riproduce una mia precisa iniziativa del 14 ottobre 1995 a Bucarest, dove feci approvare da 127 Paesi una risoluzione italiana per stabilire un intervento internazionale dell’Europa a favore dell’Africa con investimenti trentennali per lo sviluppo economico dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. I gravi squilibri di una sproporzionata crescita demografica in rapporto alla crisi dell’occupazione, hanno creato - prosegue Tremaglia - ineguaglianze distributive tra i Paesi della sponda Nord e quelli della sponda Sud del Mediterraneo tanto che la popolazione dei Paesi dell’Unione Europea aumenterebbe di 13 milioni di unità dal 1977 al 2015 mentre quella dei Paesi rivieraschi del Sud superebbe i 170 milioni. Non si ferma dunque il pericolo di una vera “invasione” dell’Europa da parte dei popoli che sono alla fame e in preda ad una inarrestabile disoccupazione o in condizioni di sottoccupazione. Ma - avverte il Ministro - non si può pensare di arrestare questo flusso migratorio e il conseguente stato di illegalità diffusa con le espulsioni, mentre continua, purtroppo, lo sfruttamento di ogni tipo di manodopera, la sua utilizzazione per ogni sorta di traffico illecito, compreso quello della droga e della prostituzione. E’ indispensabile dunque, questo sta scritto nella nostra relazione ed è stato sempre da me sostenuto, dare nuovo impulso produttivo ai Paesi più poveri per ridurre le enormi differenziazioni economiche create nell’area mediterranea rispettando soprattutto un principio assoluto, espressione di civiltà, e cioè che “ogni uomo non può essere sradicato dalla sua terra per motivi di lavoro”. Sono le stesse osservazioni del Presidente Ciampi. Noi - sottolinea Tremaglia - continuiamo ad insistere: per impedire quanto sta avvenendo in Italia e in Europa in materia di traffico di emigrati, dobbiamo attuare un piano trentennale di investimenti europei iniziando dal Nord Africa per dare lavoro a 20 milioni di africani”. Il Ministro ribadisce che “questo non solo è un segno di civiltà, ma ha il significato di una grande operazione di politica dell’emigrazione e riporta tutti i cittadini a lavorare per il proprio Paese raggiungendo l’obiettivo di abbattere la povertà, la fame e la disoccupazione”. Tremaglia esprime pertanto “ancora una volta compiacimento per la stessa identità di vedute del Presidente della Repubblica”.

 

AIE