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Importanti intesa economica a seguito della visita del Presidente del Consiglio Berlusconi in Algeria

Italia-Algeria: un accordo per trasformare il debito in progetti di sviluppo

7 milioni di euro dal Ministero dell’Ambiente italiano per 4 progetti eco-ambientali

(AIE) Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha effettuato nei giorni scorsi una visita di 24 ore in Algeria. Durante la sua visita, che ha rinsaldato legami di amicizia con il Paese magrebino, Berlusconi ha concluso una serie di accordi economici. Il più importante riguarda la trasformazione del debito algerino, pari a 84 milioni di euro, in progetti di sviluppo. Il Presidente algerino Bouteflika ha infatti sottolineato come reputi l’amicizia con l’Italia fondamentale per lo sviluppo del suo Paese e come l’Italia abbia un ruolo di prim’ordine nello sviluppo di tutta l’area del Mediterraneo. Il Presidente Berlusconi ha parlato anche del progetto per il nuovo gasdotto annunciando che nelle prossime settimane si dovrebbero svolgere, nell’ambito degli scambi commerciali e delle relazioni economiche instaurate, degli incontri tecnici con esperti dell’Eni e dell’Enel. Il settore degli idrocarburi rappresenta per l’Algeria il 97% delle esportazioni, il 60% delle entrate di bilancio e il 20% del Pil. Il Paese magrebino è il secondo esportatore di gas al mondo e l’Italia è molto interessata a sfruttare le sue risorse di metano. Il Governo italiano si è detto interessato a potenziare tramite l’Eni di un terzo la capacità del gasdotto Transmed, passando da 22 a 32 miliardi di metri cubi l’anno ed in vista della realizzazione del nuovo gasdotto, in cui l’Eni è coinvolta attraverso la sua controllata Saipem. Per la realizzazione del gasdotto, che collegherà l’Italia all’Algeria attraverso la Sardegna da cui partirà un’altra pipeline verso la Francia o la Germania, il Governo italiano si sta attivando per coinvolgere nel finanziamento anche l’Unione Europea. Berlusconi proprio per questo ha ricevuto i ringraziamenti dell’eurodeputato Mario Segni che ha ricordato come durante l’incontro avuto a dicembre a Bruxelles con Prodi, De Palacio e il Presidente della Regione Sarda Mauro Pili era stato sollecitata l’applicazione dell’art. 154 del Trattato UE che sottolinea “la necessità di collegare, attraverso le reti transeuropee, alle regioni centrali, le regioni insulari”. Ora il progetto è inserito negli orientamenti delle reti Ten e la proposta di decisione del Consiglio e del Parlamento europeo, l’ha posto tra i progetti “di interesse comune”. Per Segni ora bisogna accelerare l’iter in modo che il progetto sia pronto entro il 2003 per essere inserito nelle nuove reti transeuropee dell’energia. Per quanto riguarda l’Enel invece, dopo aver siglato lo scorso ottobre un contratto con la compagnia statale algerina Sonatrach per la fornitura di 2 miliardi di metri cubi di metano, che si vanno ad aggiungere al contratto ventennale da 4 miliardi di metri cubi firmato all’inizio degli anni ‘90, la società potrebbe essere interessata alla costruzione di un impianto di dissalamento in una centrale elettrica. Ma i risultati positivi di questa breve visita non si fermano al settore energetico in quanto il mercato algerino, ancora fortemente controllato dallo Stato, cui fa capo l’80% dell’industria, si sta preparando ad una nuova fase di privatizzazioni. Il Governo ha infatti recentemente approvato un piano di privatizzazioni che, attraverso la vendita ai privati di 28 industrie e 11 fra banche e assicurazioni, potrà aprire consistenti varchi, lasciando spazio alle grandi imprese  ma anche alle Pmi italiane. L’Algeria vede infatti nel tessuto delle Pmi italiane un modello da copiare per fare da volano ad uno sviluppo economico che coinvolga anche altri settori ed a tal fine ha siglato, con il Governo italiano un accordo bilaterale per facilitare l’ingresso delle Pmi. Nei giorni scorsi proprio in seguito agli accordi conclusi dal Presidente Berlusconi è stato siglato un importante accordo di collaborazione ambientale tra il Ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, e il suo omologo algerino, Cherif Rahmani. L’intesa prevede uno stanziamento di 7 milioni di euro da parte del Ministero dell’Ambiente che serviranno per risanare la casbah di Algeri, la vecchia città fortificata che attualmente versa in condizioni di estremo degrado. All’interno dell’accordo sono previsti quattro punti: 1) il risanamento della casbah di Algeri che è fortemente minacciata dall’inquinamento atmosferico, dalle inondazioni e dalle frane; dalla mancanza di sistemi di gestioni dei rifiuti e degli scarichi fognari. L’obiettivo del progetto sarà quello di formare tecnici capaci di misurare i parametri di rischio ambientale e sviluppare un sistema di monitoraggio a supporto dei previsti interventi di restauro;

2) il sistema di gestione integrata dei rifiuti di Boumerdes, città costiera ad est di Algeri, con l’obiettivo di individuare un sistema integrato di gestione dei rifiuti solidi urbani, raccolta, trasferimento, trattamento e smaltimento;

3) il rafforzamento delle capacità istituzionali puntando a rafforzare le capacità del Ministero dell’Ambiente algerino, attraverso la messa a disposizione di esperienze e conoscenze amministrative, gestionali, tecnico-scientifico e formative con azioni mirate ad aumentare la consapevolezza ambientale e a diffondere abitudini e approcci eco-compatibili nei diversi settori della società civile;

4) una gestione integrata della fascia costiera che abbia come obiettivo il recupero del patrimonio ambientale e culturale con conseguente sviluppo economico, sia turistico che industriale, della fascia litoranea compresa tra Chercel e Zemouri, a Zejaja e Jijel attraverso la messa a disposizioni di esperienze e conoscenze amministrative, gestionali e formative.

Il Ministro Matteoli a conclusione dell’incontro ha dichiarato che “per l’Italia è una grossa possibilità, ci sono tante nostre aziende attive in Algeria e che sono pronte ad aumentare i loro investimenti grazie a questo accordo.

Quello algerino - ha aggiunto - è un mercato interessante per l’ambiente.

Praticamente c’è da fare tutto, gestione dei rifiuti, delle risorse idriche, protezione delle coste dall’erosione e dall’inquinamento, tutela dei Beni culturali”.

Anna M. Punzo