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De Michelis in Algeria: aperta una fase nuova di rapporti bilaterali verso il ripristino legami preferenziali (AIE)
Una fase nuova si e’ aperta nei rapporti tra Italia ed Algeria, una fase
che porterà al ripristino di quei legami preferenziali bilaterali che
nell’ultimo decennio si erano raffreddati anche a causa della crisi
interna algerina. Questa la prospettiva indicata dall’ex ministro degli
Esteri Gianni de Michelis, oggi alla guida dell’associazione
Italia-Algeria. Già primo cliente dell’Algeria nel 2001 e secondo
fornitore dopo la Francia, l’ Italia intende
dare un nuovo impulso ai propri rapporti politici ed economici con il
paese nordafricano con una politica di intensa collaborazione, ha osservato
de Michelis, che riattivi il ‘‘rapporto speciale’’ che si era andato
consolidando a partire dagli anni sessanta per poi ‘‘intiepidirsi’’
nell’ ultimo decennio. Avviare ogni iniziativa collaterale che possa
aiutare questa politica di rilancio e’ l’ obiettivo dell’ Associazione
Italia-Algeria, presieduta da de Michelis, che sarà presentata
ufficialmente nel prossimo luglio, ma che ha già dato un proprio apporto al
nuovo clima che si sta sviluppando tra le due capitali, un fronte sul quale
l’ex titolare della Farnesina tiene a sottolineare il ‘‘particolare
impegno’’ del governo e dello stesso Berlusconi. Un impegno che e’
stato anche favorito dalle circostanze che in meno di due settimane hanno
reso possibili due incontri al vertice - la visita ad Algeri del premier ed
il suo successivo colloquio con il presidente Bouteflika a margine del
vertice Fao - che hanno impresso una sensibile accelerazione alle relazioni
bilaterali. De Michelis, da ministro degli esteri, si era fortemente
impegnato nel consolidamento dei rapporti con l’ Algeria, con la quale -
ricorda - era all’ epoca allo studio un importante accordo che prevedeva
il recupero di parte della ingente ‘‘bolletta del gas’’ che l’ Eni
pagava al paese nordafricano attraverso il finanziamento di opere
infrastrutturali affidate ad imprese italiane e l’acquisto di beni in
Italia, con la attivazione di un duplice flusso di denaro tra i due paesi.
La crisi interna algerina, fermi restando i buoni rapporti tra i due paesi,
aveva portato poi all’ attenuazione del rapporto preferenziale che si era
stabilito sin dai tempi dell’ Eni di Mattei. Ma soprattutto dopo l’ 11
settembre il problema di ristabilire con la sponda sud del Mediterraneo
rapporti di stretta cooperazione e’
stato particolarmente avvertito, sottolinea de Michelis, e già da qualche
mese si e’ cominciato a parlare dell’ opportunità di dare vita ad una
associazione che contribuisca a riportare l’ amicizia tra Roma ed Algeri
‘‘al livello più alto possibile’’. Di rapporti ‘‘ottimi dal
punto di vista politico’’ ha parlato senza mezzi termini il presidente
Bouteflika nei giorni scorsi a Roma in occasione di un incontro svoltosi subito dopo il colloquio
con Berlusconi e promosso proprio dalla nuova associazione creata da De
Michelis, durante il quale erano stati citati i progetti del nuovo gasdotto
e del cavo elettrico sottomarino che dall’Algeria raggiungeranno
l’Italia attraverso la Sardegna. Il progetto, che era stato al centro dei
colloqui avuti in aprile ad Algeri dal ministro per le attività produttive
Antonio Marzano, dovrebbe portare in Italia, entro quattro o cinque anni, 10
miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas l’anno, con un investimento di
2,5 miliardi di euro e l’ Italia conta di coinvolgere anche l’ Unione
europea. All’ inizio del mese, l’ ulteriore salto di qualità era stato
segnato dalla visita ad Algeri di Berlusconi, con la firma di un accordo di
partenariato, di una intesa per la conversione del debito in programmi di
sviluppo socio-economico e l’ avvio di varie forme di cooperazione
culturale. AIE |