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Il Veneto, prima Regione italiana a dare lavoro agli ex emigrati in argentina

Lavoreranno nei tre stabilimenti del Gruppo Electrolux - Zanussi di Treviso, Belluno e Rovigo. Firmata a Venezia la convenzione che sancisce tutte le procedure

 

(AIE) Il Veneto, dopo quello dello sviluppo economico e imprenditoriale, impone un altro modello nel campo della cooperazione e della solidarietà a livello mondiale. Si tratta del “Progetto Rientro”, un’iniziativa sperimentale prevista dal programma triennale 2001-2003 per il settore dell’immigrazione elaborato dalla Regione e rivolto al rientro nella nostra regione, e all’inserimento lavorativo, sociale ed economico, dei figli o nipoti di emigrati veneti dall’Argentina.

Un progetto che si può definire lungimirante, perché ideato ed elaborato agli inizi dell’anno scorso, quando ancora non si prevedeva la crisi in cui versa il Paese latino americano, o almeno non nella gravità attuale e che oggi rappresenta per molti nostri connazionali una speranza di soluzione ai loro problemi di vita.

Migliaia, infatti, le domande pervenute presso gli sportelli di Cordoba per ottenere le necessarie autorizzazioni e percorrere a ritroso, ma con le stesse motivazioni, quel viaggio intrapreso nel passato dai padri o dai nonni, partendo dall’Italia.

Avviato con la sottoscrizione di un accordo con il Ministero del Lavoro e con la preventiva acquisizione di una concreta disponibilità da parte del gruppo industriale Electrolux - Zanussi, il progetto, che rappresenta, come ha sottolineato l’assessore ai flussi migratori Raffaele Zanon, “un ponte verso l’Argentina”, si articola in successive fasi di rientro, che prevedono l’individuazione e la selezione di 204 partecipanti sulla base di precise caratteristiche culturali e di motivazioni personali, un corso di base da tenersi in Argentina, nella formazione tecnica in azienda per saldatori, operatori polivalenti, tecnici di laboratorio e quindi nel definitivo inserimento lavorativo. che si ritiene possa avvenire a partire dal prossimo mese di maggio.

Nella sede della Giunta regionale, a Venezia, è avvenuta la cerimonia della firma della convenzione tra la Regione Veneto e l’Agenzia specializzata Veneto Lavoro. Per la Regione la procedura è stata formalizzata dall’assessore Raffaele Zanon e dal direttore per le Relazioni Internazionali Gianlorenzo Martini.

La selezione dei candidati aspiranti al rientro andrà fatta, come si è detto, su alcuni caratteristiche specifiche tra cui il possesso di un diploma tecnico, una buona conoscenza della lingua, un’età possibilmente compresa tra i 19 ed i 35 anni, esperienze lavorative in linea con il lavoro che dovranno svolgere in Italia. Il finanziamento per il “Progetto Rientro” è di oltre un milione e mezzo di euro, che andranno a sostenere principalmente le spese di viaggio e dell’alloggio.

“Si tratta di un segnale forte, di un atto di coraggio - evidenzia l’assessore Raffaele Zanon - che mostra come le Regioni possano dare risposte e governare i fenomeni dell’immigrazione e dell’emigrazione. Ma possano dare risposte anche al mondo imprenditoriale gravato, non dimentichiamolo, da una carenza di manodopera che in alcune fasce è ormai endemica. Questa iniziativa, pertanto, - ha proseguito - rappresenta una ‘vetrina’ dimostrativa di come sia concretamente possibile reperire manodopera tra gli ex emigrati italiani e veneti in particolare o loro discendenti, che aspirano a rientrare in Veneto o in Italia per ragioni economiche accompagnate da motivazioni affettive. Il progetto di rientro - ha concluso Zanon - unico nel suo genere in Italia e che può rappresentare un modello di immigrazione fondata sull’integrazione nel tessuto socio culturale, è rivolto a persone che hanno la cittadinanza italiana in quanto di discendenza veneta o italiana e durerà per il biennio 2002-2003”.

Maurizio Castro rappresentante del gruppo Electrolux - Zanussi, presso le cui aziende di Treviso, Belluno e Rovigo verranno impiegati i 204 italo argentini, ha espresso compiacimento per la realizzazione di un’alleanza molto significativa tra soggetti pubblici e privati, molto “europea” nella scelta di collaborare su progetti specifici e che rappresenta un esempio di come le politiche sull’immigrazione possano essere non convenzionali.

 

AIE