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Preparazione Conferenza
Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE: il Documento del Tavolo Tematico Lavoro,
Formazione ed Economia
(AIE) Nel quadro della profonda trasformazione dellassetto istituzionale ed amministrativo del Paese nella direzione di uno Stato federale e solidale, la politica verso gli italiani allestero richiede, per risultare efficace e giusta, un confronto di qualità nuova fra Governo, Regioni ed Enti Locali per pervenire alla definizione di percorsi condivisi ed iniziative sinergiche. La stessa figura dei destinatari di tali azioni si è evoluta e trasformata rispetto a quella dellemigrante storico, costretto a cercare una nuova occasione fuori dal Paese natale. Litaliano allestero è oggi sempre più un soggetto inserito nella società del Paese in cui vive, portatore di una mentalità aperta e creativa e di valori innovativi che gli consentono di partecipare ai processi di trasformazione ed innovazione alla pari di altri. Daltronde, lItalia stessa non è più il Paese da cui partì lemigrazione di massa, è a sua volta cresciuta socialmente ed economicamente, negli ultimi decenni, fino a ricoprire un ruolo fra i principali Paesi del mondo. Da questa base di partenza si è sviluppato il dibattito nel 2° Tavolo Tematico: Lavoro, Formazione ed Economia, il quale ha evidenziato i seguenti elementi di novità nella nuova condizione e nei nuovi bisogni degli italiani nel mondo: 1) un consolidamento delle presenze, con il conseguente invecchiamento della popolazione, in relazione alla diminuzione degli espatri; 2) una maggiore dispersione geografica e professionale dei nuclei di lavoratori italiani; 3) una diminuzione dei rientri, segno di un radicamento nei Paesi ospitanti; 4) un incremento di espatrio di figure professionali di livello medio/alto (operai specializzati, impiegati, dirigenti, imprenditori), definita emigrazione tecnologica; 5) una modifica del concetto stesso di emigrazione, che tende a trasformarsi in quello di lavoratori in mobilità verso Paesi ove trovare lavoro, ma sempre disponibili a cambiare o a tornare nel Paese di origine. Per sostenere questa nuova figura di italiano allestero, in grado, fra laltro, di intrattenere rapporti qualificati anche con le istituzioni e leconomia locali, è necessaria una nuova politica rivolta particolarmente ai giovani che, superando la pur necessaria fase dellassistenza, offra a tutti i nostri lavoratori allestero sostegno qualificato, specifico ed efficace, unificando i centri di spesa e di intervento ed evitando inutili concorrenze fra varie branche della stessa Amministrazione. Anche le Regioni si pongono in questo scenario con compiti e responsabilità nuove, frutto anzitutto delle nuove competenze derivanti dalle modifiche costituzionali intervenute, in forza delle quali possono autorevolmente svolgere attività di presenza allestero che, coordinate tra loro ed integrate con lazione dello Stato, producano opportunità più concrete, volte a sostenere non solo la presenza degli italiani allestero, ma anche le economie e le popolazioni di quei Paesi. Il tavolo di lavoro, constatata la centralità dello sviluppo delle risorse umane al fine della valorizzazione del potenziale di competenze presente nellemigrazione, ha dibattuto alcune delle problematiche emergenti in concomitanza con la nuova ripartizione fra Stato e Regioni delle competenze concernenti la formazione professionale. In particolare: 1) ha sottolineato la necessità di potenziare gli interventi formativi a favore dei connazionali allestero, anche attraverso lattivazione di linee di finanziamento ad hoc, alle quali concorrano i diversi referenti istituzionali (Ministeri, Regioni, Unione Europea, ecc.); 2) ha auspicato linclusione nei piani di sviluppo regionali di misure indirizzate espressamente allinterazione con le potenzialità e le aspettative delle comunità italiane allestero; 3) ha sottolineato linteresse per la creazione di una cabina di regia che faciliti le sinergie fra i diversi soggetti impegnati nella realizzazione delle politiche concernenti la materia in oggetto; 4) al fine dellavvio di un modello di intervento concertato, è stata sottoposta ad opportuna valutazione la possibilità di costituire un fondo interregionale permanente che consenta interventi di formazione professionale a medio e lungo termine, utilizzando linee di finanziamento già disponibili. Sui temi dibattuti è stato evidenziato, in particolare, il seguente quadro: Interventi Formativi per Cittadini Italiani in Paesi non UE Nellattuale assetto normativo i finanziamenti destinati agli interventi per la formazione di cittadini italiani residenti in Paesi non UE, sono stati garantiti dal contributo proveniente dallo 0.30% del gettito INPS, annualmente attribuito al Ministero del Lavoro (Ufficio Centrale Orientamento e Formazione Professionale dei Lavoratori). Tale ammontare è variabile e destinato a diminuire in maniera considerevole, in quanto alimentato dai contributi che i datori di lavoro versano periodicamente per i loro dipendenti e condizionato da quanto previsto dalla Legge Finanziaria 2001 (art. 118). In considerazione delle notevoli riduzioni delle risorse disponibili, ed al fine di continuare a garantire tali interventi, sarebbe auspicabile che venissero previsti, a favore del Ministero stesso, stanziamenti ad hoc provenienti direttamente dal Bilancio dello Stato. Preso inoltre atto della nuova figura istituzionale del Ministro degli Italiani nel Mondo, si ritiene utile coinvolgere un esperto dello stesso, nella predisposizione dei bandi per la presentazione dei progetti formativi rivolti agli italiani residenti in Paesi non UE, anche al fine di individuare, in modo ancor più pertinente, eventuali potenziali beneficiari delle azioni formative in loco. Il II Tavolo Tematico chiede al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di coinvolgere un esperto del CGIE, nellambito del Comitato Tecnico di Valutazione dei progetti presentati per gli interventi formativi destinati ai cittadini italiani residenti allestero. Formazione del personale tecnico nelle Istituzioni Scolastiche Locali In considerazione dellimportanza della lingua come valore aggiunto a fini occupazionali per i giovani migranti, si è sottolineata, in relazione alla formazione del personale della scuola, e segnatamente di quello delle Istituzioni Scolastiche allEstero, limportanza dellinserimento di progetti formativi negli Accordi Culturali e nei Protocolli esecutivi, al fine di rendere più incisivi e continuativi gli interventi, attraverso un inserimento delle offerte di collaborazione dellItalia nelle Istituzioni scolastiche, educative e formative dello Stato ospitante. Lavoro ed Economia Nel contesto del lavoro, particolare rilevanza dovrà essere attribuita alla mobilità di lavoratori italiani e oriundi italiani allestero, in relazione a fabbisogni occupazionali e al potenziale sviluppo di impresa in Italia nei Paesi di insediamento, finalizzata ad un positivo inserimento sociale e lavorativo. E auspicabile un impegno specifico ai fini di azioni coordinate e strutturate, di incontro domanda-offerta, basate su parametri qualificanti delle presenze italiane allestero e delle pressioni per una migrazione di ritorno. In tale ambito, sono identificabili azioni concrete relative a registrazione di lavoratori, valutazione dei profili professionali rispondenti a un fabbisogno specifico di personale nelle diverse Regioni italiane, promozione di contatti con il mondo imprenditoriale finalizzati al reclutamento, corsi di orientamento e di formazione professionale. Il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti in Paesi extra-europei diventa sempre più una necessità per la mobilità professionale, e il Governo e il Parlamento dovranno attivarsi rapidamente per rimuovere gli elementi ostativi. La riflessione iniziale, che si basa sul cambiamento in atto del quadro istituzionale, porta a considerare in maniera positiva liniziativa di costituire uno Sportello unico per linternazionalizzazione, strumento per rendere più efficace il coordinamento delle attività di diffusione di informazioni, di assistenza alle imprese e attrazione degli investimenti esteri in Italia. Oggi il Sistema Italia è presente allestero prevalentemente attraverso le attività delle istituzioni e delle organizzazioni che fanno capo al MAE (Ambasciate, Consolati, Istituti di Cultura, Comites, CGIE, ecc.), al MAP (ICE, ENIT, SIMEST, SACE, UnionCamere, IPI, Enti Fiera, ecc.) e al Ministero per gli Italiani nel Mondo. Le Regioni, a loro volta, già da tempo hanno attivato delle rappresentanze istituzionali e/o commerciali, ubicate nella maggior parte dei casi presso le Camere di Commercio e gli uffici ICE. Inoltre i vari sistemi regionali hanno realizzato, o stanno realizzando, i rispettivi Sportelli regionali unici per linternazionalizzazione, che sono anche espressione della presenza delle Province attraverso le Camere di Commercio. In questottica, la creazione di uno Sportello Unico allestero (art. 2 del DDL approvato dal Consiglio dei Ministri il 29.11.2001) rappresenta un elemento positivo nella direzione di un maggior coordinamento di tutti gli attori che si occupano di internazionalizzazione. Lo Sportello Unico nasce come il corrispettivo degli Sportelli unici regionali. È in corso di analisi la strutturazione e lorganizzazione ottimale di questo nuovo strumento, deputato a recepire le istanze provenienti dal tessuto territoriale delle varie Regioni, e adattato alla realtà e alloperatività degli enti preposti allinternazionalizzazione presenti in loco. Il progetto passerà attraverso una fase sperimentale con la costituzione di un ristretto numero di sportelli pilota da attivare entro lanno in corso. Le esperienze che matureranno da questi primi sportelli (almeno uno per continente), dovranno servire per mettere in evidenza e superare le difficoltà di coordinamento sul campo in Paesi tipologicamentente differenti. Si tratterà di attivare un canale di comunicazione efficace ed integrato dei servizi offerti e dei soggetti che li offrono, nella prospettiva di eliminare eventuali dispersioni di energie e di competenze. Cooperazione Un Paese economicamente sviluppato, deve assolvere ai propri compiti di solidarietà e la cooperazione rappresenta una componente essenziale della sua politica estera, nel quadro di una strategia di pace e di uno sviluppo privo di discriminazioni. Nellambito della programmazione di interventi di cooperazione allo sviluppo, viene auspicato un aumento delle risorse disponibili. Si ribadisce la necessità di una indispensabile, rapida approvazione di una nuova legge, che tenga conto delle esperienze precedenti, potenziando le disponibilità economiche rispetto allattuale contesto normativo. In questa situazione è di estremo interesse confrontare la possibilità di una eventuale Cabina di Regia Stato/Regioni/Province Autonome/CGIE per mettere a sistema le iniziative rivolte ai nostri connazionali allestero. Sulla base della tormentata esperienza acquisita nel fronteggiare lattuale crisi in Argentina, si è ipotizzata lopportunità che nel contesto istituzionale della Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE si attivi uno strumento di pronto intervento, dotato di un fondo comune di immediato utilizzo, per far fronte alle diverse situazioni di crisi. A fine lavori, il Tavolo Tematico esprime la raccomandazione a che nel team chiamato a redigere il documento finale riepilogativo dei lavori di tutti e cinque i Tavoli Tematici siano ricompresi i Co-presidenti di tutti i Tavoli tematici; per quanto attiene il Tavolo Tematico n. 2, laddove non accolta linclusione dei tre Co-presidenti, allunanimità viene indicato il Co-presidente Santellocco a rappresentare il Tavolo Tematico stesso.
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