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EL Alamein- Lomaggio del Ministro Tremaglia a tutti i caduti (AIE) Accompagnato dallAmbasciatore Mario Sica, dal Console generale di Alessandria, Lelio Crivellaro, dal Generale Luciano Forlani, Capo del Cerimoniale dello Stato maggiore, il Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, ha dedicato la mattina del 3 febbraio alla visita ai sacrari dei soldati morti nella battaglia di El Alamein. La prima visita è stata al sacrario greco. Il Ministro si è soffermato alcuni minuti davanti alla lapide che ricorda il sacrificio delle vittime, mentre il Bersagliere suonava il silenzio fuori ordinanza. Il Ministro ha deposto la corona di alloro e reso gli onori ai caduti. La seconda visita, è stata quella al sacrario inglese. Il Ministro ha percorso il sentiero tra le lapidi bianche che ricordano i combattenti in quella che più volte è stata definita "la battaglia delle battaglie". Sulle lapidi i nomi delle migliaia di giovanissimi a cui il Ministro ha reso omaggio deponendo una corona di alloro. Di seguito la delegazione si è recata presso il Museo militare internazionale che conserva preziosi reperti della battaglia di El Alamein e plastici che mostrano le varie fasi dello scontro. Grande interesse ha suscitato la divisa donata dal Museo da Antonio Cioci, ospite della delegazione, che ha posato davanti a quelli che sono stati i suoi abiti nei giorni della dura battaglia. Anche qui tra il Direttore del Museo e il Ministro cè stato uno scambio di doni. Poi, sulla strada che porta al sacrario tedesco, la lapide con la frase emblema della battaglia: "Mancò la fortuna, non il valore". Anche nel sacrario tedesco momenti di raccoglimento, la deposizione della corona, del Ministero e delle Forze armate, le note del silenzio. "Onore ai soldati greci... Onore ai soldati inglesi e del Commenwealth...Onore ai soldati tedeschi dellAfrica Korps... Onore ai soldati italiani... Onore ai soldati della Libia..."... ogni volta, davanti ai rispettivi sacrari eretti in onore della memoria, il Ministro ha reso onore a tutti i caduti della battaglia di El Alamein. Ultima tappa, il sacrario italiano. La bianca costruzione, voluta da Paolo Caccia Dominioni, grazie alla grande vetrata da cui si vede il mare, è luminosissima. Alle pareti, i nomi dei nostri soldati, al centro laltare dove si è svolta la funzione religiosa officiata da Monsignor Vittorio Pignoloni. "Sono cappellano da 24 anni - ha detto Monsignor Pignoloni - ed oggi ringrazio Dio e il Ministro Tremaglia che mi hanno permesso di coronare il sogno di celebrare una messa in questo sacrario". Una funzione particolarmente sentita, con il Ministro Tremaglia, il Ministro Marsili, il Capo di gabinetto Casardi, il Console e le autorità militari in piedi davanti allaltare. Profonda emozione quando nel sacrario sono risuonate le note dellAve Maria, quando il reduce Antonio Cioci ha letto la preghiera dei caduti, e quando è stato cantato lInno nazionale. Il Ministro ha deposto la corona del Ministero per gli Italiani nel Mondo cui si è affiancata quella delle Forze Armate. Anche il Generale Rocca e Forlani hanno ringraziato il Ministro Tremaglia per questa opportunità, per questo atto di omaggio e devozione ai caduti per la patria. Poi è intervenuto il Ministro Tremaglia, visibilmente commosso. "Cari amici, combattenti, associazioni combattentistiche, Medaglia doro... 60 anni fa nella battaglia di El Alamein si immolarono migliaia di giovani, ognuno lottava per la patria, per i più alti ideali. Siamo qui perché la loro memoria non vada mai perduta." Dopo aver ringraziato i partecipanti, il Ministro ha letto il messaggio del Capo dello Stato mentre suonava il Silenzio fuori ordinanza e lInno di Mameli: "Il mio saluto alle delegazioni combattentistiche e alle rappresentanze diplomatiche e militari di tutti i Paesi che parteciparono alla Battaglia di El Alamein e che si riuniscono oggi per rendere omaggio agli eroici caduti. Il mio saluto vuole essere anche unesortazione vibrante a considerare la commemorazione dellimmenso sacrificio umano, che in quel luogo fu consumato, come un monito e un impegno a che simili tragedie non abbiano mai più a ripetersi nella storia dellumanità. Con viva cordialità Carlo Azeglio Ciampi". Il Ministro Tremaglia, dopo aver esaltato il sacrificio delle Divisioni "Trento", "Bologna", 7° Bersaglieri, "Brescia", "FOLGORE", 2° Battaglione Bersaglieri", "Ariete", "Littorio" e "Trieste", concludeva con le parole della Medaglia dOro Alberto Bechi, caduto per la Patria: "Tra le sabbie non più deserte sono qui di presidio per leternità i ragazzi della FOLGORE, fior fiore di un popolo e di un esercito in armi, caduti per unidea senza rimpianti. Onorati dal ricordo dello stesso nemico. Essi additano agli Italiani nella buona e nellavversa fortuna il cammino dellonore e della gloria. Viandante arrestati e riverisci. Dio degli eserciti accogli gli spiriti di questi ragazzi in quellangolo di cielo che riservi ai martiri e agli eroi". Come hanno riconosciuto gli altri, "il soldato tedesco ha stupito il mondo, il soldato italiano ha stupito il soldato tedesco" e ancora "mancò la fortuna non il valore". Tremaglia ha lasciato la sua firma sul libro dOnore. Poi la delegazione si è recata a Quota 33, sede della base italiana che per anni si dedicò al recupero dei caduti. Ultima visita al sacrario degli ascari. Qui Tremaglia, dopo aver compiuto il rito della deposizione della corona di alloro, ha reso "onore ai soldati libici" morti per lItalia, ed incontrato un ascaro. Con il Signor Jacopo Mohammed Haron si è soffermato a parlare e a raccontare di Asmara. Jacopo Mohammed Haron ha chiesto al Ministro un aiuto nella ricostruzione dei documenti militari. Dopo una visita al Museo nazionale del sacrario, Tremaglia ha donato al generale Gianfranco Caminada un ceppo con lemblema del Ministero, un dono che il Generale lascerà nel Museo di El Alamein, ed il Tricolore. Tremaglia ha poi ribadito che è necessario tutelare la memoria dei caduti e ringraziato il Generale per lopera dellOnorcaduti. Come impegno del Ministero per gli Italiani nel Mondo dopo la visita ad El Alamein quello di portare qui i giovani ad imparare la storia patria. "Siamo un Ministero senza portafoglio, ma abbiamo una grande anima, ci faremo promotori di visite guidate delle scuole qui ad El Alamein, perché chi viene qui capisce cosè il sacrificio per la patria. E magari torneremo per il 60° anniversario della battaglia".
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