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Al ministro Tremaglia la più alta onorificenza del Brasile L’Ambasciatore Matarazzo: “Grazie per la sua trentennale battaglia di civiltà a favore degli italiani nel mondo” Tremaglia: “Un grandissimo onore. Presto in Brasile l’incontro con la comunità italiana” (AIE) Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, ha
ottenuto la “Cruzeiro do Sul”, la più alta onorificenza che un
cittadino straniero possa ricevere dallo Stato del Brasile. La cerimonia di
consegna si è svolta durante una grande serata di gala presso
l’Ambasciata del Brasile. Il conferimento, come si legge nella motivazione
ufficiale, è stato deciso “in riconoscimento dell’opera svolta in
favore dei compatrioti che vivono all’estero, che in Brasile sono 25
milioni” ed è avvenuto per mano dell’Ambasciatore, Andrea Matarazzo. “Le siamo grati - ha affermato l’Ambasciatore rivolgendosi a Tremaglia -
per la passione con cui, in trent’anni di vita parlamentare, si è
impegnato per promuovere e tutelare i diritti degli Italiani nel mondo.
Grazie alla sua opera alla guida del Ministero, sta riscrivendo i rapporti
fra il suo Paese natale, l’Italia, e i suoi innumerevoli figli sparsi nei
cinque continenti, in particolare nelle Americhe e principalmente in
Brasile. Essa è fondamentale per gli Italiani emigrati e per i loro
discendenti, questi sì i grandi, veri eroi contemporanei di questa nazione
senza frontiere”. “L’onorevole Tremaglia, il polico con il cuore - ha
concluso l’Ambasciatore - è stato l’unico parlamentare italiano che è
riuscito a cambiare due volte la Costituzione e la sua lotta a favore degli
Italiani che vivono fuori dalla Penisola è stata a ragione definita
‘battaglia di civiltà’”. Parole che il Ministro, visibilmente emozionato, ha accolto esprimendo un
sincero sentimento di gratitudine nei confronti delle autorità brasiliane
che hanno deciso la consegna dell’onorificenza: “E’ un onore - ha
detto Tremaglia - che non mi sarei mai aspettato di ricevere. Mi emoziona e
mi commuove pensare, in questo momento così solenne, ai milioni di italiani
che vivono in Brasile e che desidero poter presto incontrare durante un
viaggio a cui sto già lavorando. Come nel resto del Sud America e del
mondo, essi sono amati e apprezzati per quanto hanno saputo fare, pagando il
prezzo di enormi sacrifici, costruendo ovunque strade, scuole e ospedali e
portando progresso e civiltà”. “A loro - ha aggiunto il Ministro - ho
dedicato tutta la mia vita; loro sono stati i protagonisti di tante
battaglie, spesso amare e difficili, ma di fronte alle quali non mi sono mai
arreso, perché bisogna credere e lottare fino in fondo”. Poi il pensiero
di Tremaglia è andato alla “storica vittoria” del 20 dicembre 2001, con
la definitiva approvazione, dopo un iter durato 46 anni, della legge
costituzionale sull’esercizio del diritto di voto degli Italiani
all’estero. “Da allora i nostri connazionali hanno gli stessi diritti
degli italiani in Patria. La classe politica, che per decenni li ha
snobbati, deve ora fare i conti con questa realtà”. “Gli Italiani nel mondo - ha concluso il Ministro - sono la mia famiglia.
Ho dedicato loro tante fatiche, ma da essi continuo a ricevere incredibili
attestati d’affetto. A loro devo tutto, e li ringrazio dal profondo del
cuore”. Ad applaudire Tremaglia, tra i tantissimi invitati, il Ministro della
Salute, Girolamo Sirchia; dell’Ambiente, Altero Matteoli; Min. Plen. Carlo
Marsili, Direttore Generale per il Personale del Ministero Affari Esteri;
Mons. Rino Fisichella; Giuseppe Zamberletti; Donna Assunta Almirante; Katia
Ricciarelli; Gigi D’Alessio; Lando Buzzanca; Clarissa Burt e Paola Saluzzi. AIE |