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Urso: “Export italiano in ripresa e più forte nei mercati del futuro” (AIE) “I
dati di questo mese segnano una netta inversione di tendenza rispetto al
mese di gennaio - ha dichiarato il Vice Ministro alle Attività Produttive
con delega al Commercio Estero Adolfo Urso - I dati Istat, infatti, ci
confermano che la “parabola negativa” ha raggiunto il culmine lo scorso
mese ed ora, anche alla luce di altri indicatori economici, ci possiamo
attendere una progressiva ripresa dei nostri principali partners economici,
a partire dagli Stati Uniti”. “Se
prendiamo in esame il mese di febbraio - ha proseguito Urso - possiamo
notare un saldo commerciale positivo di 282 milioni di euro, superiore
rispetto allo stesso mese dello scorso anno (123 milioni di euro) e nella
linea di una netta inversione di tendenza rispetto al mese di gennaio” Commentando
in particolare i dati relativi ai Paesi extra UE, Urso ha aggiunto che “si
è registrato un saldo commerciale positivo di 1.440 Milioni di euro, in
aumento rispetto al saldo positivo di 601 milioni di euro del marzo 2001 e
ciò nonostante la flessione dovuta alla crisi economica del Mercosur e
degli USA”. Urso ha
inoltre sottolineato “l’ottima performance del mercato russo e dei
mercati OPEC, con un aumento delle esportazioni rispettivamente del 29,1% e
del 12,9% rispetto allo stesso mese del 2001”. In ripresa
anche il dato intracomunitario di febbraio per il quale il saldo negativo di
132 milioni di euro è in notevole diminuzione rispetto a quello del
precedente mese di gennaio 2002. “Se si
analizzano i dati bimestrali per settore di attività economica - ha
proseguito Urso - si può notare come l’agroalimentare sia il comparto che
ha tenuto meglio, mentre sono calate le esportazioni di prodotti petroliferi
raffinati e degli apparecchi elettrici e di precisione: è il segnale che il
made in Italy innovativo, la cosiddetta Italia immateriale che sta crescendo
in qualità e quantità nel nostro Paese deve godere di un particolare
sostegno pubblico - che è alla base delle linee di indirizzo che stiamo
mettendo a punto per il prossimo anno - e che allo stesso tempo il made in
Italy tradizionale deve continuare ad essere difeso in sede internazionale
come è stata costante cura di questo Ministero dall’avvio del Round
negoziale di Doha in poi”. |