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L’Argentina si salverà anche grazie all’aiuto dell’Italia

Il “Progetto rientro emigrati Argentina e Cile” è realizzato da Regione Veneto e Provincia di Padova

(AIE) E’ stato un lungo viaggio quello che ha portato nella terra dei padri un gruppo di giovani di origine italiana dalla  tormentata Argentina. Sono dieci, tra i 20 e i 30 anni, provengono da  Buenos Aires e Cordoba (eccetto uno, di Santiago del Cile). Sono atterrati il 18 aprile all’aeroporto di Fiumicino: nel loro bagaglio, la speranza in un futuro migliore.  Speranza che sta per tramutarsi in realtà. Grazie al “Progetto rientro emigrati Argentina e Cile” - attivato dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Padova, e fortemente sostenuto dal Ministero per gli Italiani nel Mondo - i giovani saranno impiegati nelle acciaierie del Gruppo Manni di Verona, con contratti a tempo determinato di 6 mesi e di formazione lavoro di 24 mesi, ma con la possibilità  di inserimento stabile. Verrà garantito loro anche un alloggio e, per coloro che ne necessitano, anche un breve corso di formazione. I dieci giovani oriundi (altri quattro sono attesi in Italia per la prossima settimana) costituiscono in realtà solo il primo contingente di uno assai più numeroso, che giungerà nel nostro Paese nel mese di maggio: cinquanta saranno assunti dal Gruppo Manni e altri duecento dal Gruppo Zanussi-Electrolux. I giovani sono stati selezionati dalle aziende sulla base delle domande, corredate di curricula, pervenute agli “sportelli” attivati dalla Regione Veneto. 

I dieci giovani hanno ricevuto un’accoglienza calorosa da parte del Ministro per gli Italiani nel Mondo, che li ha incontrati alla Farnesina insieme ad una delegazione della Regione Veneto, guidata dall’Assessore ai flussi migratori, Raffaele Zanon. Nella delegazione anche il coordinatore del Progetto, Aldo Rozzi Marin, vice presidente degli imprenditori veneti in Cile.  “Vi porgo il saluto dell’Italia che, come l’Argentina, è la vostra Patria. Sono vicino a ciascuno di voi - ha detto il Ministro Tremaglia rivolgendosi ai giovani - che rappresentate un pezzo d’Italia e il ricordo, in noi tutti, degli emigrati che in un secolo di storia hanno tenuto alto, ovunque, il nome della Patria. E’ un miracolo ciò che gli italiani hanno fatto nel mondo, nel segno della civiltà e del progresso, in condizioni difficilissime”. Tremaglia ha ricordato la tragica situazione in cui versa oggi l’Argentina ma ha consegnato ai giovani oriundi un messaggio di speranza: “L’Argentina, paese che è sangue del nostro sangue,  non è perduta, si salverà. Ho fiducia nelle grandi capacità del popolo argentino”.

E il grande Paese latino americano “si salverà anche grazie all’aiuto dell’Italia”, ha soggiunto il Ministro ricordando le numerose iniziative realizzate dal suo Dicastero di concerto con il MAE. Tra esse, il rientro dell’Argentina nella cooperazione che ha consentito  l’invio di 200 miliardi di lire (150 per le PMI e 50 per medicinali e macchinari ospedalieri); il “congelamento” per un anno, da parte del Fondo Monetario Internazionale, dei debiti dell’Argentina (e si può ritenere ragionevolmente che nel mese di aprile il FMI provvederà ad erogare prestiti al Paese); il rafforzamento delle sedi diplomatico-consolari; l’istituzione di un’Unità di Coordinamento delle Regioni, presieduta da Tremaglia, e di un Fondo Unico di solidarietà per gli aiuti ai connazionali. Tremaglia ha annunciato una Unità tecnica a Buenos Aires, presieduta dall’Ambasciatore d’Italia e con la partecipazione di rappresentanti delle Regioni, del CGIE e dei Comites, per la distribuzione dei fondi economici e dei medicinali. Altre iniziative ricordate dal Ministro: l’intervento, che ha avuto esito positivo, contro la decisione della FIAT  di trasferire in Brasile lo stabilimento IVECO dei camion; l’accordo con l’Alitalia per sconti aerei di circa il 50% per i connazionali che intendono rientrare in Italia; l’intervento presso la Banca argentina, tramite l’Ambasciata a Buenos Aires, per il pagamento delle pensioni italiane in dollari e non in pesos che, come noto, ha subito una pesante svalutazione.    

Tutti segni tangibili della ferma volontà dell’Italia di risollevare le sorti di un Paese fratello. Senza snaturarlo. “Non sradicheremo la nostra gente per portarla via dall’Argentina’’, ha detto a chiare lettere Tremaglia, spiegando di voler perseguire ‘‘non la politica del ritorno, bensì quella dell’emergenza: chi ha bisogno sarà aiutato a trovare un lavoro in Italia, ma non deve lasciare quella terra per sempre”. “La nostra missione - ha concluso il Ministro sempre rivolgendosi ai giovani - è quella di farvi lavorare bene ed in stretto collegamento con le vostre famiglie. Vi garantiremo occupazione e piena tutela dei diritti”.

I giovani hanno manifestato ‘‘viva gratitudine’’ al Ministro Tremaglia. ‘‘Lavoreremo bene - ha assicurato uno di loro - e faremo onore alla fiducia che ci viene data dalla terra dei nostri padri’’. L’Assessore Zanon, ringraziando a sua volta il Ministro per l’incontro e per il grande supporto del suo Dicastero, ha ribadito l’impegno del Veneto nei riguardi dell’Argentina: “Il compito principale della Regione, della Provincia di Padova e delle altre istituzioni sarà quello di assistere questi giovani, perché ciò rappresenta un dovere morale. Per noi - ha sottolineato Zanon - è importante aiutare concretamente la comunità italiana in un momento difficilissimo per l’Argentina” .

 

Simonetta Pitari/AIE