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Il Ministro per gli Italiani nel Mondo alla II Conferenza dei Consoli

Tremaglia ai Consoli: “Creiamo un patto d’unità d’azione. Non verrà più chiuso un Consolato, ci sarà il mio veto e quello del CGIE”

Riconosciuto il ruolo strategico dei Consoli in seguito all’approvazione della legge sul voto

(AIE) “Un punto di riferimento forte per tutti gli italiani nel mondo, poche persone hanno mostrato una conoscenza diretta così forte delle nostre comunità come lui, mentre l’esercizio del diritto di voto è un obiettivo raggiunto grazie alla sua passione. Siamo lieti di averlo nel nostro Ministero e di collaborare con lui. Lo stesso Berlusconi ha apprezzato il suo operato in occasione dell’incontro con gli Ambasciatori”. Con queste parole il Segretario generale della Farnesina, Giuseppe Baldocci, ha annunciato l’intervento del Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, in occasione della Seconda Conferenza dei Consoli che si è conclusa il 30 luglio. Tremaglia, dopo aver ringraziato il Segretario Generale evidenziando le gravose situazioni in cui è costretto ad operare, anche senza una riforma adeguata, ha ricordato le difficoltà che incontra un Ministero nuovo, per questo occorre la massima collaborazione con il Segretario generale. Il Ministro ha poi colto l’occasione per sottolineare che “non è vero che non abbiamo un Ministro degli Esteri, abbiamo invece un Ministro che ha svolto un’azione ottima sottraendosi alla legge della partitocrazia e rilanciando il ruolo della politica estera italiana”. Tremaglia ha poi voluto sottolineare la presenza, oltre che del Segretario generale del MAE, anche del Segretario Generale del CGIE, Franco Narducci, “un CGIE che non può essere dimenticato bensì esaltato. Sono un Ministro di questo Governo - ha precisato - ma sono il Ministro del CGIE, dei Comites, vicino ai Consoli in una operazione di collegamento, di consultazione necessaria. Voi - ha affermato rivolto ai Consoli - siete la proiezione dell’Italia nel mondo, e gli interessi dell’Italia all’estero sono affidati alla diplomazia”. Tremaglia ha poi ricordato la sua recente visita in Canada, e in particolare il grande evento al Molson Amphitheatre di Toronto nell’ambito della Giornata Mondiale della Gioventù, dove il Ministro è stato accolto da un tripudio di Tricolori. Tremaglia ha ricordato gli intensi incontri con la comunità italiana, sia a Montreal sia a Toronto, “in una situazione cambiata, ovvero, con l’esercizio del diritto di voto ormai realtà. Qui, ancora una volta, ho capito qual è la funzione straordinaria dei Consoli. Sono vostro amico - ha sottolineato il Ministro - vostro estimatore, siete la sostanza di una politica voluta dal CGIE, dai Comites, da me: la politica dell’italianità nel mondo che si esprime in termini culturali, politici ed economici”.

Tremaglia ha poi fatto riferimento alle deleghe, in particolare a quelle inerenti il rafforzamento della rete consolare. “Questo significa che voi dovete diventare più forti, non più deboli, ma se guardo l’organico mi vengono i brividi. Quante volte - ha ricordato Tremaglia - ci siamo battuti con il CGIE contro la parola ‘ristrutturazione’ che significa chiudere i Consolati: questo non è più possibile, ci sarà il mio veto d’accordo con il CGIE”. Il Ministro ha poi analizzato brevemente alcuni dati relativi alle strutture consolari, ad esempio, per quanto riguarda i consoli onorari, pur potendo contare su un organico di 510 consoli, sono ben 96 i posti vacanti. E’ necessario quindi, ha sottolineato il Ministro, dotare il Ministero degli Affari Esteri di maggiori ed adeguate risorse, anche in considerazione dell’importanza che il DPEF intende riconoscere alla valorizzazione dell’Altra Italia. “Non è più possibile avere un bilancio come quello attuale, soprattutto nel momento in cui abbiamo unito l’Italia all’Altra Italia, troppo spesso sconosciuta mentre rappresenta una realtà meravigliosa che tradotta in cifre parla di 191 mila miliardi di lire di indotto in un anno”. A maggior ragione, quindi, è indispensabile che il DPEF abbia un seguito anche per quanto riguarda la riorganizzazione degli Uffici consolari per permettere che i Consoli, che dedicano la loro vita al buon nome dell’Italia e al servizio delle comunità, non debbano confrontarsi con realtà drammatiche come quella di Buenos Aires. “Non si possono più tollerare le file interminabili, le lungaggini per ogni pratica, né si può tollerare che per ottenere la cittadinanza occorrono tre anni”. A proposito della cittadinanza, il Ministro ha rilevato questa forte richiesta in particolare delle nuove generazioni. Il Ministro ha quindi proposto ai Consoli un “patto di unità d’azione”. Il Ministro ha poi citato tutte le forze in campo quale patrimonio dell’Italia nel Mondo: Istituti di Cultura, stampa italiana, Associazioni, 351 parlamentari di origine italiana. Con quest’ultimi, in particolare, i Consoli devono instaurare un proficuo contatto anche in vista dell’elezione dei deputati eletti nella circoscrizione Estero che saranno incisivi, avranno un peso politico, se riusciranno a costituire il Gruppo parlamentare degli italiani all’estero, con il sostegno del CGIE, dei Comites e dei Consoli. Il Ministro ha ricordato i suoi prossimi impegni, a partire dalla visita che nuovamente lo vedrà a Marcinelle l’8 agosto, nonché il nutrito elenco di convegni in programma, a partire da quello sul voto e sui ricercatori italiani all’estero. In riferimento all’assunzione di 350 contrattisti, voluti dalla nuova legge sull’anagrafe, il Ministro ha affermato: “Bisogna impedire che si dica che non ci sono i locali, mi auguro si tratti solo di una situazione di emergenza, ma è necessario che si mantengano gli impegni, a partire dal censimento rinviato al 2003”. Tremaglia ha poi voluto ribadire il rinnovato ruolo dei Consoli proprio alla luce dei nuovi adempimenti previsti dalla legge sul voto e ricordato, quale ulteriore conferma della volontà di attivare un collegamento stretto, la decisione, appoggiata da Berlusconi, di nominare un referente del Ministero per gli Italiani nel Mondo presso ogni Consolato. Il Ministro ha sottolineato i suoi impegni verso “questa gente di cui mi sono innamorato, e non posso mancare alle mie responsabilità. E verso di voi nutro una infinita riconoscenza per quanto avete fatto, anche nei momenti più difficili, e nessuno - ha rimarcato - potrà pensare di chiudere un solo Consolato. Ringrazio voi - ha concluso il Ministro - e attraverso voi tutti gli italiani nel mondo che anche questa mattina abbraccio con immenso amore”.

 

Bruno Zoratto