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Roma, 4/5/6 luglio 2001: Assemblea plenaria del CGIE - Intervento di Elio Carozza, Presidente della VI Commissione

"Far vivere la Conferenza permanente Stato-Regioni-Province autonome-CGIE anche tra le nostre comunità"

 

Questo Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha colto, immediatamente, subito dopo il proprio insediamento, l’importanza che riveste la Conferenza permanente Stato-Regioni-Province autonome-CGIE.

Esso si dotò di una Commissione tematica specifica e tenne solo qualche mese dopo, nel dicembre ‘99, una Assemblea plenaria straordinaria dedicata alla Conferenza permanente Stato-Regioni Province-autonome-CGIE.

In quella occasione il CGIE auspicò che la suddetta Conferenza si tenesse prima della Conferenza nazionale degli italiani all’estero.

L’Assemblea plenaria riteneva che, così, si sarebbe potuto facilitare il coinvolgimento pieno delle Regioni e delle Province autonome e di tutti gli Enti locali nei lavori preparatori della Conferenza stessa, che avrebbe altresì assicurato alla Conferenza nazionale una piena e completa presa in considerazione di tutte le specificità e particolarità che si manifestano nella realtà sia in Italia sia all’estero, in materia di politiche in favore delle comunità italiane che vivono all’estero.

Per diverse ragioni non è stato possibile, ma il tempo non è passato inutilmente.

Infatti, voi tutti avete ricevuto in preparazione di questa Assemblea un documento, frutto di una riflessione e discussione comune, fatta tra il CGIE e i rappresentanti delle Regioni.

Un lavoro iniziato subito dopo quell’Assemblea plenaria del dicembre 1999, che ha visto la partecipazione dell’allora Ministero delle Politiche regionali, del dipartimento specifico presso il Ministero degli Affari Esteri, con la preziosa collaborazione della dott.ssa Marolla, e che è continuato poi con i rappresentanti delle Regioni, a livello tecnico.

Sento il dovere di ringraziare a nome di tutto il CGIE i funzionari del MAE e i rappresentanti delle Regioni per la disponibilità e la sensibilità dimostrata e per la serietà con la quale si sono svolte le nostre discussioni e riflessioni. Vorrei nominare tutti, ma per semplificarmi la vita cito solo Aldo Aledda, Coordinatore dei rappresentanti delle Regioni.

La bozza di documento che vi è stata inviata dal Segretario generale e dal sottoscritto rappresenta concretamente la volontà di lavorare, in materia unitaria, tra i diversi attori della Conferenza ed ha la sola pretesa di indicare un percorso condiviso nonché le tematiche che dovrebbero contribuire alla riuscita della Conferenza stessa.

Infatti, è stato ritenuto che questa Conferenza sia il momento più propizio per una nuova politica di tutto il Paese Italia verso le comunità all’estero, dove le sinergie delle diverse Istituzioni dell’Italia sia a livello centrale sia regionale e locale possano meglio essere messe a frutto.

Il documento mette in luce inoltre il ruolo dei soggetti istituzionali e propone un metodo di lavoro, nonché alcune tematiche da portare alla Conferenza stessa. Bisognerà necessariamente aggiungere quella concernente l’assistenza e la tutela.

Questo documento è stato sottoposto nei giorni scorsi anche all’esame della Conferenza dei Presidenti delle Regioni che l’hanno approvato, apportando alcuni miglioramenti, soprattutto nella forma senza togliere nulla alla sostanza.

E’ nostra intenzione raccogliere adesso le considerazioni che verranno dalla nostra discussione e, subito dopo, completare il documento perché esso possa essere la base del lavoro preparatorio che ci porterà nei prossimi mesi alla Conferenza.

La Commissione permanente Stato, Regioni, Province autonome, CGIE, ritiene che questo documento, una volta finalizzato, debba essere fatto oggetto della massima diffusione tra i nostri connazionali che vivono fuori dall’Italia. Così come si ritiene indispensabile che si creino le condizioni affinché tutto il CGIE si faccia carico di un’opera di informazione e sensibilizzazione presso le comunità raccogliendo proposte e contributi, che dovranno poi essere esaminate da un gruppo di lavoro composto dai vari soggetti istituzionali che compongono la Conferenza permanente, diretto dalla Presidenza del Consiglio, che assumerà la cabina di regia della Conferenza stessa. Questo gruppo potrebbe costituire il primo nucleo del Comitato organizzatore della Conferenza.

Questo percorso permetterà di far vivere la Conferenza permanente Stato-Regioni-Province autonome-CGIE anche tra le nostre comunità, eviterà che essa si trasformi in un convegno chiuso, dove solo gli addetti ai lavori sentono l’importanza dell’evento.

Bisogna operare affinché le nostre comunità che vivono all’estero possano maggiormente sviluppare un rapporto di collaborazione nei Paesi dove risiedono principalmente con Comites, Consultori e Associazioni.

Questa Conferenza sarà e rimarrà aperta, è una Conferenza permanente, e bisognerà trovare uno strumento snello, facile ed efficace, che non gravi eccessivamente sul bilancio dello Stato ma che assicuri continuità ed efficacia.

La Commissione tematica Stato, Regioni, CGIE ritiene che esistano tutte le condizioni ed i criteri perché ciò possa essere realizzato.

Infatti bisognerà pensare di far coincidere le Assemblee plenarie del CGIE con le riunioni delle Conferenze dei Presidenti delle Regioni, in quella occasione possono crearsi le condizioni, almeno due volte all’anno, affinché lo Stato, le Regioni, le Province autonome ed il CGIE si incontrino per verificare le evoluzioni e lo sviluppo delle risoluzioni e programmi stabiliti dalla Conferenza.

Adesso è necessario che la Conferenza venga convocata al più presto. Essa deve essere convocata dal Presidente del Consiglio dei Ministri che la presiede. A termine di legge essa deve tenersi entro il 2001.

Come già sapete, il nostro Segretario generale aveva chiesto al Presidente Amato ed ha chiesto al Presidente Berlusconi l’atto ufficiale di convocazione.

Questo atto permetterà l’apertura formale del processo dei lavori preparatori della Conferenza.

 

Elio Carozza