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Assegnato dalla Fondazione Marzio Tremaglia il Premio "Italiani nel Mondo 2001"

Il sogno dei Tremaglia, valorizzare l'Altra Italia, è diventato realtà

Ed i premiati ricordano tutti gli italiani all'estero e condividono con loro l'emozione della serata

 

E' diventato realtà il sogno condiviso di Mirko e Marzio Tremaglia "di valorizzare gli italiani all'estero che onorano il nostro Paese con i propri successi nel campo della cultura, dell'arte, della scienza, della ricerca, dell'imprenditoria e anche quanti ricoprono responsabilità nelle pubbliche amministrazioni, nei Parlamenti e nei Governi degli Stati che li ospitano". Ecco quanto si legge nella brochure del Premio "Italiani nel Mondo", istituito dalla Fondazione Marzio Tremaglia, figlio indimenticabile dell'Onorevole Mirko, scomparso lo scorso anno, ma che questo Premio, come ha affermato l'On. Tremaglia, "vuole far rimanere sempre vivo".

Nella maestosa cornice del Vittoriano, il 3 giugno, tra le note della musica di Giuseppe Verdi, il premio è infatti stato inserito nel contesto delle celebrazioni per i cento anni dalla scomparsa del musicista, si è svolta la significativa premiazione.

La serata, trasmessa da Rai Uno e condotta da Paola Saluzzi che non perde occasione, da ogni programma, di salutare gli italiani nel mondo, ha visto susseguirsi artisti come Gigi Proietti e Lina Sastri che, in romanesco e napoletano, hanno voluto rendere omaggio ai connazionali che grazie a Rai International hanno seguito l'evento da ogni parte del mondo. Mentre la soprano Mariella Devia, accompagnata dall'Orchestra Sinfonica Roma Sinfonietta, ha allietato i cultori dell'opera.

Ad inizio serata, Paola Saluzzi ha indirizzato un saluto all'On. Tremaglia, in prima fila con la Signora Ita, entrambi comprensibilmente commossi. Poi, un ricordo di Marzio, "portato via troppo presto, dopo una lunga malattia affrontata con grande forza", ha affermato la conduttrice, e proprio nel nome di Marzio Tremaglia, il papà ha voluto ricordare e rendere omaggio a tutti gli italiani nel mondo. "Abbiamo costituito la Fondazione per far vivere Marzio, e all'Altra Italia dico credete ancora in noi.." il riferimento era ovviamente alle tante delusioni in fatto di voto, ma Tremaglia, che ha già ripresentato il progetto di legge ordinaria, è sempre più convinto a portare avanti la sua battaglia, la sua ragione di vita, in nome degli italiani all'estero.

Intanto, mentre la scritta "Italiani" veniva proiettata sulle pareti del complesso monumentale riaperto al pubblico per volere del Presidente Ciampi, e che quest'anno festeggia i suoi 90 anni, l'Orchestra intonava una delle opere più significative del Maestro Verdi, quella del Nabucco, composta pensando all'Unità d'Italia.

Madrina della serata, un'altra italiana "all'estero", certamente particolare, ma che ha "sempre l'Italia nel cuore", stiamo parlando di Claudia Cardinale, che grazie al film girato con Alberto Sordi "Bello, onesto, emigrato in Australia sposerebbe...", ha ricordato che l'emozione più forte, proprio durante le riprese, è stata incontrare gli italiani in Australia.

I premiati, ognuno da un ospite illustre (Franco Nero, Gigi Proietti, Pasquale Squittieri, lo stesso Mirko Tremaglia), oltre ai ringraziamenti per l'Onorevole Tremaglia "che si è sempre occupato dei nostri problemi e che riuscirà a darci un riconoscimento anche con l'esercizio del diritto di voto", hanno alle spalle storie encomiabili, fatte di sacrifici, ma anche di caparbietà e spirito di intraprendenza, una forza che li ha portati oggi ad essere emblema di tutta l'Altra Italia e motivo di orgoglio anche per le società ospitanti. Ed ognuno, nel ricevere il Premio della Fondazione Marzio Tremaglia, una scultura che ricorda Atlante, e la medaglia d'argento del Presidente della Repubblica, ha dedicato il Premio "a tutti gli italiani nel mondo".

Ha fatto così Franco Belgiorno Nettis, dall'Australia, una storia di grande imprenditore alle spalle. Emozionato ha affermato: "sono orgoglioso di rappresentare questa sera il milione e mezzo di italiani che vivono in Australia". Poi, l'On. Tremaglia, Presidente onorario della Fondazione, e Alessandro Vogliono, Presidente, hanno premiato Mariuccia Zerilli Marimò che ha fondato la Casa Italiana al Greenwich Village di New York. I premiati, con le loro storie, hanno fatto vivere a questa Italia, l'orgoglio nel "vedere la nostra bandiera sventolare sulle nostre costruzioni", ad esempio.

Unico assente, Anacleto Angelini, "imperatore del Cile". Per lui ha ritirato il Premio il nipote Roberto. Poi, un momento di particolare simpatia durante la premiazione di Julian Fantino, oggi Capo della Polizia di Toronto. Dopo uno scambio di battute con il Maresciallo Rocca-Gigi Proietti, Julian Fantino ha regalato al "collega" un berretto della polizia canadese, invitandolo ad andare a Toronto dove vivono 600.000 italiani. "Ce li saluti tutti, questi 600 mila italiani", ha detto Proietti. Fantino, che ha ritirato il premio indossando la sua divisa, ha avuto parole di ringraziamento per l'Onorevole Tremaglia, per la Fondazione, e dedicato il premio a tutti i cittadini italiani nel mondo. "Sono qui con umiltà e orgoglio, e dico grazie anche a tutti quei cittadini italiani che non possono essere con noi".

Parole particolarmente emozionanti quelle del regista Pasquale Squittieri, che ha premiato Enza Tancredi e Nicola De Rosa per la loro encomiabile attività dedicata alla Casa dei bambini italiani all'estero (USA). "La scomparsa di Marzio mi ha dilaniato. Era un grande uomo che ha rappresentato molto per la cultura italiana". Squittieri ha voluto sottolineare la solennità della serata, ospitata in una prestigiosa e significativa cornice. "Gli italiani che sono nel mondo, quelli che hanno sofferto, soprattutto, hanno bisogno di essere ricordati con questa solennità, perché da sempre si sentono solennemente italiani, e di questo li ringraziamo".

Infine, ultimo a salire sul palco per ritirare il "Premio Italiani nel Mondo 2001" voluto dalla Fondazione Marzio Tremaglia, il fiorentino Rodolfo Magni. "Ho sempre fatto il mio dovere nel nome dell'Italia", ha affermato, e anche lui ha voluto rendere omaggio a tutti gli italiani in Sud Africa.

E mentre i fari proiettavano luci bianche, rosse e verdi sulle colonne del Vittoriano, il vento della notte stendeva la stoffa tricolore delle bandiere che adornavano il complesso, portando nei vicoli di Roma la musica di Giuseppe Verdi, le storie dei nostri connazionali nel mondo, ed il ricordo di Marzio Tremaglia.

 

Giovanna Chiarilli/GRTV