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Cooperazione
italiana: Commissione per larmonizzazione degli interventi
Mediterraneo, Medio Oriente, Africa, America latina. Queste immense aree geografiche sono state, sono e dovranno continuare ad essere gli obiettivi primari della cooperazione italiana a favore dei Paesi in via di sviluppo. La nostra politica di cooperazione ha conosciuto anni di grandi e risonanti successi, quando, con orgoglio, lItalia poteva affrontare un impegno finanziario a favore dei Paesi poveri ben maggiore di quello stanziato da tanti Paesi più ricchi e prosperosi. Essa è stata veicolo primario della nostra iniziativa e attiva integrazione in Africa che, nonostante le molteplici critiche, ha permesso di muoverci sulla scacchiera africana con i carismi della legalità politica internazionale. Sono poi seguiti anni in cui i programmi italiani di cooperazione conoscevano una fase di "congelamento" e lattenzione dellOccidente si rivolgeva ai Paesi dellex Europa dellEst dopo la caduta del muro di Berlino. E allora apparsa chiara la necessità di cooperazione italiana di una legge-quadro che la regolasse in maniera più adeguata e trasparente. La nuova legge per la cooperazione, destinata ora a riprendere il suo iter parlamentare già particolarmente travagliato nella precedente legislatura, dovrà non solo essere immune dagli errori del passato, ma anche capace di far fronte efficacemente alla situazione di eccezionale emergenza che continua a caratterizzare i Paesi in via di sviluppo. Un impegno di così vasta portata comporta la necessità imprescindibile di unadeguata armonizzazione delle risorse e delle iniziative di cooperazione. In questo senso, un fattore primario è rappresentato dal profondo impegno degli italiani operanti nei Paesi in via di sviluppo: tipico esempio di "nuova emigrazione", essi rappresentano una realtà industriale ed imprenditoriale composta di ingegneri, architetti, tecnici e operai specializzati impiegati nella realizzazione di progetti di grande rilevanza, che hanno saputo guadagnarsi la fiducia dei Paesi in cui operano, contribuendo al loro sviluppo. Per questo è estremamente auspicabile che, nel contesto della nuova legge, venga prevista la costituzione di una Commissione ad hoc per larmonizzazione di interventi di cooperazione che prevedano il coinvolgimento degli italiani residenti nei Paesi beneficiari dei relativi programmi stabiliti. Tale Commissione, che con la sua attività non mancherebbe di valorizzare le esperienze di coloro che hanno già da tempo profuso il loro impegno allestero, costituirebbe sicuramente uno strumento prezioso di dialogo e di promozione di iniziative fra i nostri connazionali che, con la loro serietà ed il loro lavoro, tengono alto il nome dellItalia nel mondo; la Commissione dovrebbe ricomprendere anche una rappresentanza del CGIE.
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