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Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, ospite del programma "Shunkran" di Raitre Ricordata la presenza italiana a Casablanca, città "costruita" dai nostri connazionali, e in tutto il Marocco
La storia dell'emigrazione italiana è fatta di fatiche, sudore, sofferenze. Gli italiani, in un secolo e più, hanno costruito la loro esistenza nelle più disparate zone della terra, non tirandosi mai indietro di fronte ai lavori più umili, pesanti, pericolosi, come dimostra anche la tragedia di Marcinelle del 1956. Hanno costruito strade, scuole, ospedali, città intere. Come Casablanca, in Marocco, dove oggi vivono 3mila connazionali, a fronte dei 30mila di un tempo. Connazionali che si sono rimboccati le maniche, facendo lavori che i francesi (il Marocco era sotto il protettorato francese) non volevano fare e che i marocchini non sapevano fare. Una città, Casablanca, dove l'impronta italiana è fortemente visibile, anche se oggi le imprese sono poche rispetto a quelle francesi e spagnole. E alla comunità di Casablanca e del Paese nord africano il settimanale del TG3 ''Shunkran'' ha dedicato una puntata andata in onda il 28 novembre sul terzo canale televisivo della Rai. Ospite della trasmissione - condotta da Luciana Anzalone e che ha documentato con testimonianze dirette le esperienze e la presenza della comunità italiana in Marocco - il Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, che ha rievocato la pluridecennale battaglia per il voto all'estero "fatta di tanta fatica, tanti stress, anche tante sconfitte" e che oggi, "dopo le modifiche costituzionali agli articoli 48,56 e57 è in dirittura di arrivo". "Spero sia la fine di un calvario" ha commentato il Ministro. La Camera - come ha ricordato lo stesso Tremaglia - ha infatti approvato la legge ordinaria sul voto che ora è approdata in Senato per il varo definitivo. Saranno, ha sottolineato il Ministro - quattro i milioni i connazionali che potranno esercitare il diritto di voto dai paesi di residenza per una rappresentanza parlamentare composta di 12 deputati e 6 senatori, "mettendo così fine alla discriminazione" nei confronti dei nostri connazionali all'estero. Connazionali che costituiscono una "grande risorsa" per il nostro Paese, ha tenuto a fare osservare Tremaglia ricordando anche che vi sono 60 milioni di oriundi italiani nel mondo, che 329 parlamentari sono di origine italiana, come lo è il 15 per cento dei sindaci degli Stati Uniti. Senza contare che i nostri connazionali all'estero, e il Ministro Tremaglia lo ha fatto presente ai telespettatori, determinano un indotto per l'Italia valutabile in 191mila miliardi l'anno. "Il voto - ha ribadito l'onorevole Tremaglia - è un riconoscimento agli italiani che hanno molto sofferto in tutto il mondo. La nostra è stata una battaglia di civiltà, di riconoscenza e di amore verso di loro".
S.P./AIE |